Medicina: malati Bpco sottotrattati, studio apre a terapia 'su misura'
Cronaca
Verona, 22 mar. (Adnkronos Salute) - Sono 3 milioni e 600 mila gli italiani che soffrono di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), malattia respiratoria cronica legata a fumo, inquinamento ambientale, lavorativo e domestico, e in crescita costante con l'eta': se nella popolazione generale la malattia colpisce 8-10 persone su 100, dopo i 40 anni la quota sale al 20% e raggiunge picchi massimi negli anziani. Da sesta causa di morte nel mondo salira' al terzo posto nei prossimi 8 anni, eppure la Bpco resta una malattia 'invisibile' spesso anche fra gli addetti ai lavori. "Da uno studio condotto sui medici di medicina generale e' emerso che per il trattamento della Bpco si registrano 3 prescrizioni all'anno": circa un quarto di quelle necessarie, visto che "ne avremmo dovute contare una al mese". A riferire il dato e' Mario Cazzola, direttore della Scuola di specializzazione in malattie respiratorie dell'universita' di Roma Tor Vergata, a Verona in occasione di un convegno promosso e ospitato oggi e domani da GlaxoSmithKline. Sotto i riflettori della 2 giorni, davanti a una platea di circa 300 specialisti, i dati di uno studio che apre a terapie piu' mirate e 'su misura' contro il ladro del respiro. In particolare, per la prima volta vengono discusse le prospettive terapeutiche aperte dallo studio europeo Eclipse, pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' nel 2010. Per 3 anni il trial ha analizzato oltre 2 mila malati di Bpco in vari stadi e piu' di 500 controlli sani, a caccia dell'identikit del paziente che piu' rischia di incappare in fasi di peggioramento acuto dei sintomi: anche 2-3 crisi in un solo anno, con sintomi invalidanti che persistono per giorni o addirittura settimane e costringono al ricovero in ospedale. "Lo studio - riassume Francesco Blasi, ordinario di Malattie respiratorie al Policlinico-universita' Statale di Milano e presidente eletto dell'Ers (Societa' europea di malattie respiratorie) - ci ha permesso di confermare che, indipendentemente dal livello di gravita' della malattia, esiste una quota di pazienti cosiddetti 'frequenti riacutizzatori'". Un fenotipo nuovo e distinto di Bpco, malati che ricadono 'nel tunnel' della fase acuta almeno una volta all'anno e "sui quali - precisa l'esperto - concentrare i maggiori sforzi in profilassi e terapia permetterebbe di ottenere i risultati migliori", specie in un'ottica di personalizzazione e razionalizzazione delle cure. Con il doppio obiettivo dell'efficacia e della sostenibilita'. (segue)