Oristano: Su Comitadu protesta per diritto negato a uso sardo in tribunale
Cronaca
Cagliari, 26 mar. - (Adnkronos) - Su Comitadu pro sa limba sarda non entra nel merito dell'oggetto del processo a Dodore Meloni, l'indipendentista sardo che oggi doveva essere processato dal Tribunale di Oristano per l'occupazione dell'Isola di Mal di Ventre avvenuta nel 2008, ma ''protesta vivacemente per l'intollerabile atteggiamento di discriminazione linguistica del pubblico ministero Armando Mammone nel processo a Salvatore Meloni''. Lo ha detto all'Adnkronos Mario Carboni, portavoce del Comitato per la Lingua Sarda, commentando la sospensione del dibattimento dopo che Meloni ha chiesto di rendere dichirazioni spontanee in aula e lo ha fatto usando la lingua sarda. ''Mentre Meloni parlava in lingua sarda - spiega Carboni - il giudice Mammone non solo lo ha interrotto, ma ha eccepito sull'uso della lingua sarda nel dibattimento. Si tratta di un ennesimo atto di prevaricazione linguistica ai danni di un diritto collettivo dei sardi, contro il diritto civile inalienabile di un intero popolo a parlare la propria lingua e a essere giudicati nella propria lingua in Sardegna, territorio abitato da una minoranza nazionale come lo e' la sarda''. ''Questo diritto - prosegue il portavoce del Comitato per la lingua sarda -, non solo e' riconosciuto dall'Onu, ma e' codificato dalla Convenzione quadro delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa ratificata dallo Stato italiano e dalla Carta europea delle lingue in corso di ratifica nel Parlamento. Nello spirito e per obbligo di attuazione di queste convenzioni nella Repubblica italiana sono vigenti la legge costituzionale d'attuazione dell'articolo 6 della Costituzione, la legge n° 482 e la legge regionale n° 26 che regolano i diritti linguistici dei sardi e quindi il diritto ad essere giudicati nella nostra lingua''. (segue)