Porte aperte all'invasione

Islam, a Roma insegnano il Corano nel Municipio

Giulio Bucchi

A Roma si può indottrinare al Corano, come in una madrasa di Kabul, bambini di sei-sette anni, con copricapi e veli religiosi, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È quello che succede in via di Acqua Bullicante 2, quartiere di Tor Pignattara, dove l'ex sala del consiglio del VI municipio (oggi V) da un mese è stato trasformato in centro islamico e moschea per volere del presidente Giammarco Palmieri, 41 anni, dal 1991 iscritto al Pds-Ds-Pd. Nella sala ci sono ancora le scrivanie con microfono dei consiglieri e il ritratto di Napolitano incorniciato tra le bandiere di Roma e dell’Italia. Giovedì 28 agosto una decina di bambini trascrivono diligentemente in arabo i versi del Corano. I ragazzini sono quasi tutti originari del Bangladesh, tranne un piccolo pakistano che parla l'urdu. Lo striscione all'ingresso della "moschea" è scritto in bangla, l'idioma bengalese. Riporta il primo versetto del Corano e di seguito il nome dell'"associazione culturale islamica Tor Pignattara Jame Masjd".   Dentro la "madrasa" di Tor Pignattara: guarda il video su LiberoTv Su Libero in edicola oggi, domenica 31 agosto, Giacomo Amadori ci mostra come l'Italia apra le sue porte all'invasione, concedendo spazi all'indottrinamento islamico. Come a Tor Pignattara, quartiere popolar di Roma, oggi in mano all'immigrazione islamica. L'Imam assicura che la zona è sicura, perché ci pensano loro "con i bastoni". Peccato che nella madrasa improvvisata, come ammesso dallo stesso capo bengalese, "preghino anche i fondamentalisti". Leggi l'articolo integrale di Giacomo Amadori su Libero in edicola domenica 31 agosto