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Roma, l'ultimo regalo di Ignazio Marino dimissionario: soldi ai soci di Buzzi

Giulio Bucchi
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Sono fra i pochissimi mandati di pagamento partiti dal comune di Roma dall'inizio di agosto. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, prima di andarsene via ha saldato il conto che aveva aperto con Mafia Capitale. Proprio in senso letterale: ha liquidato le fatture ancora relative al 2014 che erano state inviate dalle coop di Salvatore Buzzi e dalla Domus Caritatis - legata alla Cascina - per la gestione dei centri immigrati che avevano aperto e gestito proprio grazie alla corruzione di politici capitolini e dirigenti pubblici della città metropolitana. La Domus Caritatis, che era sponsorizzata da Luca Odevaine, è stata saldata per prima a metà settembre per quel che restava ancora da pagare del 2014: il mese di dicembre, proprio quello iniziato con i clamorosi arresti della procura di Roma che hanno fatto deflagrare il caso Mafia Capitale. Pur conoscendo i particolari dell'affidamento senza gara dei lavori di accoglienza immigrati affidati alle varie coop, le delibere di liquidazione che resteranno fra gli ultimi atti del sindaco Marino, fanno finta di nulla. Nel caso Domus Caritatis si ricorda solo che «fra gli organismi interessati all'accoglienza», la coop sociale «ha dato la disponibilità» all'attivazione del servizio Sprar in una struttura chiamata «Sant'Alessio», come il nome della via dove era ubicata. Il 24 gennaio 2014 «è stata stipulata la convenzione fra Roma Capitale e la cooperativa sociale Domus Caritatis», prevedendo un pagamento complessivo di 388.976,91 euro (compresa Iva al 4%) per il periodo 1/02/2014-31/12/2014, in cambio della «ospitalità di 40 persone». Undici mesi a quella cifra significano 35.361,53 euro al mese. L'ultima fattura - quella saldata da Marino - ammontava però a 40.918,01 euro, Iva compresa. Quindi circa 5mila euro più della media mensile che sarebbe dovuta risultare. Questo nonostante il servizio ispettivo che qualche controllo ha dovuto fare avesse scoperto che «per il mese di dicembre su 40 beneficiari previsti, sono state riscontrate 35 presenze». Invece dello sconto, è arrivato il rincaro, ma la giunta uscente di Marino ha pagato il richiesto senza battere ciglio. Altre due fatture sono invece state saldate ad Eriches 29, il consorzio di cooperative sociali fondato da Buzzi e partito dalla esperienza della coop 29 giugno. Anche in questo caso la giunta Marino ha liquidato il dovuto per la gestione di centri accoglienza immigrati, il business principale delle coop di Mafia Capitale (quello che nelle celebri intercettazioni sembrava rendere addirittura più del traffico di droga). Il primo centro di accoglienza che Buzzi aveva ottenuto in gestione anche lui da febbraio a dicembre 2014 aveva in gestione 35 immigrati, e 35 sono stati trovati pure dagli ispettori. Il contratto ammontava a 340.412,80 euro per 11 mesi, e ogni fattura era stata regolarmente pagata dal comune di Roma. Solo che alla coop è venuta fuori una spesa extra, e così hanno presentato il conticino a Marino. Una cosuccia da 5.861,23 euro, ed è stata subito liquidata da Roma capitale fra un viaggio americano e l'altro del sindaco, a metà settembre. Più corposa invece la terza fattura, arrivata sempre dal consorzio di Buzzi per un altro centro di accoglienza immigrati, denominato «Casa Nur». Questa volta la fattura presentata era di 247.878,74 euro. Il centro questa volta era più grande: 80 presenze, e il contratto per 11 mesi ammontava a 778.086,41 euro. Solo che era intestato sempre ad Eriches, ma per un altro centro- il Settecamini- che poi si è trasferito in una nuova sede. Nessun problema sulla fatturona (che in realtà ne comprendeva quattro), saldata dalla giunta Marino in tempo davvero record. Due delle quattro fatture che compongono quella cifra portano infatti la data del 4 e del 5 settembre scorso, e il pagamento è stato autorizzato il giorno 10 settembre, appena una settimana dopo. Sono solo altre due le fatture fatte pagare dalla giunta Marino sulla cooperazione sociale dopo le ferie. Entrambe riguardano servizi sociali gestiti dalla comunità di Sant'Egidio cui sono stati versati il 18 settembre 12.285 euro e il 21 settembre altri 22.815 euro. In entrambi i casi riguarda il prolungamento del servizio di assistenza in centri diurni di minori sotto i 6 anni affidato a Sant'Egidio senza effettuare per l'ennesima volta gare. di Franco Bechis

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