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Una balena nel centro di Roma. L'appello di Greenpeace contro la caccia ai cetacei

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La richiesta dell'Italia arriva nel giorno della 62esima riunione della Commissione Baleniera in Marocco

bonfanti ilaria
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Una balena gigante, lunga ben 15 metri, è apparsa oggi sulla scalinata di Piazza di Spagna, nel cuore di Roma, con uno striscione a caratteri cubitali dal messaggio "Le balene non sono in vendita".  La chiara protesta degli ambientalisti di Greenpeace arriva proprio nel giorno  dell'apertura della 62esima riunione della Commissione Baleniera Internazionale (Iwc) che inizierà oggi nella città di Agadir, in Marocco per decidere sulla sorte delle balene. I Paesi balenieri infatti, mossi da ingenti promesse di soldi e corruzione, stanno cercando di raggiungere la maggioranza mentre si è a un passo dalla riapertura della caccia commerciale ai cetacei che potrebbe compromettere la moratoria in vigore da ben 24 anni. L'Italia risulta fortemente contraria all'uccisione delle balene, come affermato dalla responsabile della campagna mare di Greenpeace, Giorgia Monti, ma questo non è sufficiente per salvarle. E' infatti fondamentale che tutti i Paesi contrari alla caccia denuncino in toto la compravendita dei voti all'Iwc e impediscano con tutte le forze agli Stati il diritto di cacciare gli animali. Il 14 giugno l'associazione aveva inviato una lunga lettera ai Ministri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole per smuovere la situazione, che sta divenendo insostenibile. Due sono inoltre gli attivisti che hanno denunciato il fenomeno di corruzione e il contrabbando di carne dei giapponesi a caccia di balene, senza ottenere alcun riusltato. Junichi Sato e Toru Suzuki rischiano oltretutto un anno di carcere. Un dato allarmante è inoltre stato registrato nell'ultimo anno. La credibilità della commissione baleniera è in forte crisi perchè il voto dei paesi più poveri risulta spesso pilotato dal versamento di ingenti somme di denaro di potenti paesi in caccia, come il Giappone. 

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