Ritrovato l'epistolario di Belli
Va all'asta da Bloomsbury
Ètornato alla luce un carteggio inedito di Giuseppe Gioacchino Belli(1791-1863), il poeta che nei suoi numerosi sonetti in vernacolo romanescodescrisse il popolo della Roma pontificia del XIX secolo. Si tratta di unaraccolta di 25 lettere per un totale di 58 pagine, integralmente autografe,quasi tutte inviate da Roma tra il 12 maggio 1827 e il 27 giugno 1850.L'epistolario propone una fitta corrispondenza tra il più illustre poetadialettale romano e il pittore Girolamo Luigi Calvi (Milano, 1791 - Milano,1872), storico dell'arte, pittore e scrittore. L'annuncio del ritrovamentoletterario è stato dato dalla casa d'aste Bloomsbury, che metterà in vendita ilcarteggio a Roma, in Palazzo Colonna, martedì 27 ottobre, con una stima tra i15.000 e i 25.000 euro. “Le lettere delineano una profonda e sentita amiciziatra i due intellettuali coetanei, riflesso dell'intenso scambio culturale chesi svolgeva in quegli anni tra Roma e Milano”, ha sottolineato Fabio Bertolo,specialista del Dipartimento Manoscrittri di Bloomsbury. Nella lettera del 24aprile 1829 Belli scriveva all'amico: “Cosa fai? Dipingi? Componi libri? Ioanimalizzo, per dirla alla chimica, e non più”. Nella lettera dell'8 febbraio1831 Belli chiedeva notizia circa la completezza della Biblioteca del Bettoni, “perchègira voce che molte opere in essa contenute siano scomplete”. Più avantiaggiungeva: "Ora la testa mi vaneggia non poco. Passa la vita, figurati poi senon i diversi periodi di essa! Bene o male si succedono come il giorno e lanotte: però con la proporzione invernale".