Scomparsa Evelyn Hofer
la fotografa della raffinatezza
La fotografa tedescaEvelyn Hofer, celebrata autrice di raffinate immagini in bianco nero di personee luoghi (famosi i suoi scatti di Firenze, Londra, New York, Dublino e Madrid),è morta a Città del Messico, dove viveva, all'età di 87 anni. L'annuncio della suascomparsa ha riempito le colonne del “New York Times” che ha voluto rendereomaggio alle grandi qualità dell'artista..Arrivata nel 1946 a New York, dopo avervissuto a Ginevra per sfuggire alle persecuzioni naziste, la Hofer iniziò a lavorare conAlexey Brodovitch, il leggendario direttore della rivista “Harper's Bazar”, epoi come fotografa si associò a Richard Lindner. Tra le allieve di Hofer figuraMariapia Fanfani, che ha sempre avuto la passione per la fotografia, coltivataa New York proprio alla scuola della maestra tedesca e sfociata nellapubblicazione di numerosi libri. Una vita di “puraosservazione” - Evelyn Hofer è stata una fotografa specializzata in immagini d'architettura,che la critica ha esaltato per la sua “pura osservazione”, ed ha collaborato aduna serie di rinomati libri di viaggi di scrittori tra gli anni Cinquanta eSessanta. Nata il 21 gennaio 1922 come Evelyn Elvira Hofer a Marburg, inGermania, nel 1933, all'arrivo di Hitler al potere, suo padre, un industrialefarmaceutico fervente antinazista, emigrò con la sua famiglia in Svizzera,stabilendosi a Ginevra, e più tardi in Spagna, a Madrid. Abbandonata presto lacarriera musicale, dopo aver studiato pianoforte al Conservatorio di Parigi,Evelyn Hofer si dedicò alla fotografia, che studiò a Zurigo, dove fu allievadel celebre Hans Finsler. Dopo un periodo in Messico, nel 1946 scelse New Yorkcome sede della sua attività professionale. Un decennio fa è tornata ad abitarein Messico, paese a cui ha dedicato tre volumi fotografici. Nel 1959 scattòfoto per il volume “The Stones of Florence” di Mary McCarthy, nel 1962 per “LondonPerceived” di V. S. Pritchett, nel 1965 per “New York Proclaimed” e nel 1967per “Dublin: A Portrait”, entrambi dello stesso Pritchett, nel 1964 per “ThePresence of Spain” di James Morris e nel 1966 per “The Evidence of Washington”di William Walton. La fotografa riscopre l'Italia nel 1988, soggiornando inparticolare a Firenze, per percorrere di nuovo il viaggio dello scrittorestatunitense nella penisola nel 1833: da quel lavoro è nato il librofotografico “Emerson in Italy” (1989), con testi di Evelyn Barish. La Hofer era, inoltre, una grande ammiratrice del Duomo di SantaMaria del Fiore, del Battistero e del Campanile di Giotto a Firenze, che haimmortalati in famose foto.