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Il libro segreto di Jung torna alla luce

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"Liberato" dai caveau di una banca svizzera, verrà presentato da Bollati Boringhieri l'11 novembre

Roberto Amaglio
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Dai caveau delle banche svizzere non escono solo tanti soldi e, talvolta, fondi segreti. In questa circostanza a essere “liberato” dagli istituti di credito elvetici è stato il libro rosso di Carl Gustav Jung, l'opera temeraria e innovativa rimasta segreta per anni. A distanza da ottant'anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte dell'autore svizzero, infatti, uno dei capolavori della scrittura europea può finalmente vedere la luce ed essere presentato al grande pubblico il prossimo 11 novembre, grazie alla pubblicazione dell'editore Bollati Boringhieri. Segreto – Il Libro rosso è, a tutti gli effetti, il libro segreto di Jung. Non solo in quanto scrigno privato di un'anima che lì si cela nella sua nudità, ma anche in quanto riproduzione simbolica di un universo altro, rappresentazione di un significato esistenziale che è e deve rimanere ignoto. “È importante – scrive lo psichiatra e psicanalista Jung – avere un segreto, una premonizione di cose sconosciute. L'uomo deve sentire che vive in un mondo che, per certi aspetti, è misterioso; che in esso avvengono e si sperimentano cose che restano inesplicabili. Solo allora la vita è completa”. Tecniche – Con il suo corredo di immagini fantasmagoriche e virtuosismi calligrafici, Il Libro rosso si situa al centro di una sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. Esso innova la tradizione del manoscritto miniato medievale, riprendendone tecniche scrittorie, schemi di impaginazione e moduli di decorazione pittorica e ornamentale. Presentazione – Se la pubblicazione è prevista per l'11 novembre prossimo, Bollati Boringhieri propone nel frattempo un assaggio delle pagine di questo libro, tramite un filmato che ne fotograferà i principali contenuti.

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