Salute: nutrizionisti Adi contro Dukan, non colpevolizzare ragazzi sovrappeso
Salute
Milano, 30 mar. (Adnkronos Salute) - Vietato colpevolizzare i ragazzi sovrappeso. Parola dei nutrizionisti dell'Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), che si schiera al fianco dell'Ordine dei meidici di Parigi sulla necessità di un provvedimento disciplinare nei confronti di Pierre Dukan, ideatore dell'omonima dieta seguita da molti volti noti fra cui la principessa Kate, moglie di William d'Inghilterra, la cui magrezza continua ad accendere dibattiti sulle cronache rosa internazionali. Al centro delle polemiche la recente proposta del 'guru' dell'alimentazione iper-proteica: premiare con voti più alti a scuola gli studenti magri. Un'idea anti-deontologica, denunciano gli esperti Adi, che sembra nascondere più che altro l'intenzione di 'fare cassa'. Secondo gli esperti dell'Adi, "un voto in più alla maturità a coloro che hanno un indice di massa corporea normale è una proposta penalizzante che denota scarsa conoscenza clinica della problematica sovrappeso. A questa età - sottolineano infatti gli specialisti italiani - chi ha una storia di eccesso di peso non merita un'ulteriore frustrazione, e chi invece è obeso ha una patologia che non ha cercato. Inoltre, la responsabilità della società nell'espansione del sovrappeso è rilevante. Basti pensare agli archetipi estetici esasperatamente proposti, e non solo". Ecco perché "continuare a fare ricadere la colpa sul singolo non può sortire alcun effetto nel lungo termine, unico obiettivo che deve stare a cuore al professionista serio non interessato a 'fare cassetta'", incalzano i nutrizionisti. Puntare il dito contro la 'taglia' dei giovani, avvertono poi gli esperti, "aumenta il rischio di comparsa o peggioramento di disturbi del comportamento alimentare". Per tutti questi motivi "l'Adi è assolutamente schierata con l'Ordine dei medici di Parigi sul procedimento disciplinare a Dukan, per condotta anti-deontologica in violazione dell'articolo 13, secondo cui il medico è responsabile delle conseguenze delle sue indicazioni sul pubblico; e dell'articolo 19 dello stesso codice, che impone ad ogni medico lo svolgimento della professione senza fini commerciali". Un articolo, quest'ultimo, "inserito per contrastare il fenomeno del 'business della medicina' che sembra prendere sempre più piede negli ultimi anni, soprattutto nell'ambito della dietologia". Il giro d'affari associato alla sola dieta Dukan è stimato in "100 milioni di euro", evidenziano i nutrizionisti italiani. Fra l'altro, ricordano, "da anni il regime del dottor Dukan è al centro delle polemiche per via delle problematiche che potrebbero insorgere nelle persone che lo adottano: povertà di apporto vitaminico-minerale, elevato apporto proteico". L'Adi, che di recente ha preso anche posizione sulla dieta tisanoreica 'firmata' Gianluca Mech, "da sempre si batte contro proposte di diete che non trovano solide basi scientifiche e hanno presa più per le capacità imprenditoriali degli ideatori che per validazione scientifica. Da tempo, quindi, mette in guardia chi si affida a terapie nutrizionali non validate da studi controllati e indipendenti". "Già a luglio del 2011 - segnalano infine gli specialisti dell'Adi - Dukan aveva perso una causa al tribunale di Parigi: la Corte non si era dimostrata convinta dell'efficacia della dieta e non aveva potuto escludere gravi danni alla salute per chi la dovesse seguire. Una ricerca condotta su 5.000 pazienti aveva dimostrato che l'80% ha recuperato il peso perduto in 3 anni, contrariamente ai dati miracolistici di Dukan".