Emangioma: in arrivo in Italia il primo farmaco per i bambini
Cresce l'attesa per l'arrivo in Italia del primo farmaco, a base di propranololo, per il trattamento dell'emangioma infantile, il più frequente tumore dei primi mesi di vita, specificamente destinato ai bambini.“A breve anche i bambini italiani avranno questa possibilità”, ha affermato Maya El Hachem, Responsabile dell'Unità Operativa di Dermatologia Pediatrica dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma e Presidente della SISAV, la Società Italiana per lo Studio delle Anomalie Vascolari riunitasi nei giorni scorsi a Napoli. La notizia è che la terapia degli emangiomi infantili sarà veramente rivoluzionata dal nuovo farmaco, che offrirà una soluzione, in molti casi definitiva, della patologia. Secondo studi epidemiologici, in Italia l'emangioma infantile colpisce circa il 4,5% dei neonati. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme che si risolvono spontaneamente e che richiedono solo un attento monitoraggio, soprattutto nelle prime settimane dalla comparsa. Tuttavia il 12% di tutti gli emangiomi richiede una visita specialistica e quasi sempre una terapia. In questo scenario, cruciale risulta il ruolo del pediatra di famiglia: suo compito infatti è riconoscere l'emangioma e indirizzare i genitori a un centro specialistico per approfondimenti, soprattutto in caso di lesioni con notevole crescita, ulcerate o in sedi ‘strategiche' (come le aree oculari, nasali, labiali, auricolari). “Oggi gli specialisti sono costretti a utilizzare il propranololo in preparazioni galeniche, non standardizzate, che non garantiscono quella certezza di dosaggio che, nei primi mesi di vita, deve essere il più preciso possibile”, ha commentato il dottor Giuseppe Ruggiero. Il nuovo farmaco autorizzato per uso pediatrico risponde all'esigenza sempre più sentita di avere farmaci dedicati a questa fragile categoria di pazienti. Nel corso del congresso è stato sottolineato, inoltre, il ruolo importante riservato ai genitori, chiamati per primi a partecipare all'attuazione della terapia. Da una ricerca sull'impatto dell'emangioma infantile sulle famiglie italiane, emerge la paura nei confronti di una patologia che può crescere rapidamente e che può comportare, nei bambini, danno estetico, esclusione sociale e stigma e che si può riflettere, nei genitori, in situazioni di ansia e senso di colpa. In particolare, le localizzazioni sul volto e sul collo sono quelle vissute con più apprensione, a causa del danno estetico che si ripercuote nel 70% dei casi, per i quali potrebbe essere necessario l'intervento chirurgico. L'emangioma infantile. E' il più frequente tumore benigno dell'età infantile. La causa, tuttora sconosciuta, sembra essere multifattoriale; tra i fattori di rischio c'è il genere femminile, l'età avanzata della madre, la placenta previa e la prematurità. L'emangioma può essere isolato o multiplo, superficiale, profondo o combinato. Nelle forme superficiali si manifesta con la comparsa di lesioni rotondeggianti piatte e circoscritte di colorito rosso vivo, mentre nelle forme profonde le lesioni hanno un aspetto bluastro. Di rado presente sin dalla nascita, più comunemente l'emangioma si sviluppa nelle prime settimane di vita. Dopo la loro prima comparsa, segue una fase rapida proliferativa che dura dai 3 ai 6 mesi e che talvolta si può prolungare fino a 24 mesi. Successivamente, la patologia si stabilizza, fino a regredire in modo spontaneo entro qualche anno. La regressione è completa nel 60% dei bambini a 4 anni e nel 76% dei bambini a 7 anni. La SISAV – Acronimo di 'Società Italiana per lo Studio delle Anomalie Vascolari', è nata nel 2012 e riunisce in un'unica comunità scientifica tutti gli specialisti e operatori sanitari che si dedicano alla ricerca, diagnosi e cura delle anomalie vascolari. Tra gli obiettivi della SISAV c'è la promozione di una rete assistenziale e informativa adeguata per le famiglie dei pazienti affetti da malformazioni vascolari e la definizione di una classificazione condivisa delle diverse entità patologiche comprese in questo campo, allo scopo di favorire un linguaggio unico tra gli specialisti e promuovere l'avvio di un corretto percorso diagnostico terapeutico per il trattamento di queste patologie. Queste esigenze hanno condotto a novembre 2014 a formulare le Linee Guida delle Anomalie Vascolari, che fanno riferimento alle indicazioni scientifiche internazionali dell'ISSVA (International Society for the Study of Vascular Anomalies). (W. S.)