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“Ecco il cerotto transdermico per il dolore cronico moderato”

Il cerotto transdermico a basso dosaggio di buprenorfina con applicazione settimanale, disponibile in Italia e rimborsato dal Ssn. Una soluzione per i circa 12 milioni di Italiani che soffrono di dolore cronico

Maria Rita Montebelli
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Il dolore è un sintomo ampiamente diffuso, che condiziona la qualità di vita di chi ne soffre e da cui le persone anziane risultano essere più colpite (27 per cento), soprattutto quando diventa una condizione cronica e, dunque, tende ad essere invalidante soprattutto per la riduzione della qualità della vita. Un tema delicato, al centro della discussione aperta da Italia Longeva con l'evento ‘Long-Term Care Three' in corso da ieri a Roma. Oggi, la disponibilità sul mercato italiano di una formulazione così specifica per il trattamento del dolore cronico moderato, un cerotto transdermico a basso dosaggio di buprenorfina con applicazione settimanale, va a colmare un vuoto che, oggettivamente, è stato fino a ora di difficile gestione per il clinico. “Il dolore è una condizione frequentemente associata a malattie croniche e per la quale donne e anziani risultano essere i più colpiti. Poiché l'incidenza di questo dolore persistente aumenta con l'età – afferma il professor Franco Marinangeli, direttore dell'Istituto di Anestesia e Rianimazione dell'Università de L'Aquila – per il trattamento è particolarmente necessario tenere conto delle esigenze di pazienti fragili e affetti da diverse patologie. La nuova formulazione di buprenorfina, farmaco oppioide già collaudato, va incontro a queste esigenze con enormi vantaggi in termini di aderenza alla terapia da parte dei pazienti, sempre meno inclini ad assumere decine di compresse di farmaci nel corso della giornata”. Evidenze cliniche ne dimostrano l'efficacia nel trattamento del dolore cronico moderato in pazienti con osteoartrosi, dolore dorsale e altre sindromi dolorose persistenti di gravità almeno moderata, con una migliore tollerabilità generale rispetto ai Fans, soprattutto nelle popolazioni più ‘fragili'. Si potrebbe dire che ‘il dolore ha mille facce' e che ‘ogni età ha il suo dolore', ma è certo che il dolore cronico rappresenta un problema di salute pubblica a tutte le età. Da un'analisi europea condotta sui pazienti affetti da dolore cronico moderato emerge che il 37,7 per cento degli anziani riferisce di aver provato dolore fisico, da moderato a molto forte, nelle quattro settimane precedenti l'intervista, e che il 23,1 per cento degli anziani ha gravi limitazioni motorie. Le donne lamentano più degli uomini dolore fisico da moderato a molto forte (45,4 contro 27,6 per cento) e tra le ultraottantenni la percentuale arriva al 58,6 per cento a fronte del 39,2 per cento degli uomini. “L'accesso alle cure è per Sandoz, e per l'intero gruppo Novartis, un valore guida. Il nostro obiettivo è da sempre quello di migliorare e prolungare la vita delle persone attraverso un più ampio accesso ad alternative terapeutiche sostenibili – afferma Manlio Florenzano, amministratore delegato e country head di Sandoz SpA – La disponibilità di questa nuova alternativa terapeutica rappresenta un supporto al medico, e quindi ai pazienti, per ampliare e diversificare la scelta di cura, garantendo una migliore appropriatezza del trattamento, a beneficio di una maggiore aderenza alla terapia e quindi di una migliore qualità di vita. Condividiamo appieno la mission di Italia Longeva, attiva nel promuovere una nuova visione della popolazione anziana quale risorsa per la società. Auspichiamo che, attraverso il confronto tra esperti, vengano definite nuove linee guida per il trattamento del dolore, trasversali alle diverse aree specialistiche, utili a garantire l'incremento dell'applicazione di modelli terapeutici appropriati”. (ANDREA COEN TIRELLI)

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