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Libro bianco Cergas sull'emicrania"Patologia di genere sottostimata"

Professor Piero Barbanti

Secondo gli studi è patologia molto diffusa e invalidante che colpisce il 12 per cento degli adulti in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne, destando un grande interesse nell'ambito della medicina di genere

Maria Rita Montebelli
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Un convegno, quello dedicato dall'Istituto Superiore di Sanità all'emicrania 'come malattia di genere', che ha regalato una fotografia aggiornatissima e scattata da una visuale assolutamente originale e diversa. 'E l'emicrania ha due particolarità - ha detto aprendo i lavori il professor Piero Barbanti dell'Istituto Scientifico San Raffaele 'La Pisana' di Roma - quella di non essere considerata dai più come una vera e propria malattia, nonostante l'Oms la metta al 4° posto nella classifica delle patologie, e di avere una fortissima prevalenza tra le donne". L'emicrania è infatti una patologia molto diffusa e invalidante che colpisce il 12 per cento degli adulti in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne, destando un grande interesse nell'ambito della medicina di genere. Ha un impatto sia sulla qualità della vita che sui costi sostenuti dalla società e pertanto rappresenta un importante problema di salute pubblica. La valutazione dello stato di salute generale di questi pazienti, dell'impatto della patologia sul loro stile di vita e dal punto di vista economico e sociale potrebbe fornire informazioni molto importanti sulle eventuali azioni da intraprendere da parte del Ssn. E il convegno ha rappresentato l'occasione ideale per presentare il 'Libro bianco: emicrania e genere' con i risultati dell'indagine condotta dal Cergas SDA Bocconi School of Management sull'impatto socio-economico e sanitario dell'emicrania, con particolare attenzione alle differenze di genere, realizzato attraverso un'indagine multidimensionale diretta effettuata su un campione di 607 pazienti adulti con almeno 4 giorni di emicrania al mese, effettuata nel giugno 2018. «Le donne sembrano essere vittime dei numerosi e fondamentali ruoli che ricoprono a livello sociale. Soffrono di emicrania più degli uomini, ma non possono concedersi il privilegio di assentarsi dal posto di lavoro o accantonare le tradizionali mansioni domestiche», spiega Rosanna Tarricone, associate dean della SDA Bocconi e responsabile scientifico del progetto. «Per di più, avendo un reddito mediamente inferiore a quello degli uomini, le donne rinunciano a effettuare visite ed esami, acquistare farmaci non dispensati dal Servizio sanitario nazionale, sottoporsi a trattamenti non medici e ricevere assistenza formale». Dai dati registrati, il Cergas ha stimato un costo annuale per paziente con emicrania pari a € 4.352, di cui: • € 1.100 (il 25 per cento) per prestazioni sanitarie • € 1.524 (il 36 per cento) per perdite di produttività • € 236 (il 5 per cento) per assistenza formale • € 1.492 (il 34 per cento) per assistenza informale I costi a carico dei pazienti per farmaci o trattamenti non coperti dal Servizio sanitario nazionale sono stati quantificati in € 464 all'anno. (ANDREA SERMONTI)

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