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“Il diritto alla nutrizione per i pazienti oncologici”

L'Unione Italiana Food-Nutrizione Medica plaude alle conclusioni del Forum SINUC dello scorso dicembre sulla nutrizione clinica e prende posizione a favore dell'attenzione ai pazienti più fragili, come quelli malati di cancro

Maria Rita Montebelli
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Dalla collaborazione di Unione Italiana Food-Nutrizione Medica e tutti gli stakeholder che si occupano di nutrizione clinica in Italia presenti a ‘NUTRENDO 2018' lo scorso dicembre – occasione preziosa di confronto sul tema – sono scaturite le conclusioni presentate recentemente a Roma sulla gestione della nutrizione clinica in Italia, luci e ombre di una disciplina che pur avendo una valenza terapeutica comprovata fatica a trovare il giusto riconoscimento all'interno del sistema salute. Viene lanciato da un lato l'allarme sulla condizione di malnutrizione in cui versa una percentuale crescente di popolazione fragile del nostro Paese e dall'altra si propongono soluzioni e azioni per una corretta implementazione della nutrizione clinica soprattutto nelle situazioni più critiche come ad esempio in ambito oncologico. La malnutrizione è un problema sanitario che mette sempre più a rischio i pazienti e il sistema salute, e che nel tempo sta divenendo una vera e propria epidemia. Basti pensare che fino al 50 per cento dei pazienti in ospedale in Italia è a rischio di malnutrizione. Il 9 per cento dei pazienti oncologici è già malnutrito in prima visita oncologica, ovvero ancora prima di iniziare le terapie antitumorali ed il 43 per cento è a rischio di malnutrizione. Su circa 3,5 milioni di italiani che vivono con una pregressa diagnosi di cancro il 20 per cento non supera la malattia per le gravi conseguenze della malnutrizione. La malnutrizione per difetto aumenta di 2,6 volte il tasso di mortalità, di 3 volte il tasso di complicanze e del 30 per cento la durata della degenza rispetto ai pazienti con uno stato nutrizionale nella norma. Esiti clinici e qualità della vita dipendono spesso da un appropriato percorso nutrizionale. Si aggiunge anche un impatto negativo sui costi per il SSN: i pazienti malnutriti rispondono meno alle terapie, in particolare a quelle oncologiche e, in media, ricorrono maggiormente a ricoveri ospedalieri ripetuti e/o con un significativo prolungamento della degenza ospedaliera. Le conclusioni del Forum nazionale sulla nutrizione clinica sono occasione per Unione Italiana Food-Nutrizione Medica per riaffermare la volontà di collaborazione con le istituzioni, le associazioni pazienti e le società scientifiche. Le aziende ogni giorno cercano di fornire prodotti e servizi sempre più efficaci nel rilevare, prevenire e trattare condizioni di malnutrizione per difetto. “Il documento presentato ha messo in luce alcune importanti richieste pienamente condivise dall'industria del settore che, tra l'altro, includono l'inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza delle terapie nutrizionali per i malati oncologici (compresi i supplementi nutrizionali orali, ONS), la creazione di reti di nutrizione clinica, l'attuazione di linee di indirizzo in tema di percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, in ottemperanza alle indicazioni della Conferenza Stato-Regioni – spiega la dottoressa Anna Paonessa dell'Unione Italiana Food-Nutrizione Medica – in sintesi il riconoscimento della nutrizione clinica come una vera e propria terapia, con la stessa dignità delle terapie farmacologiche”. (STEFANO SERMONTI)

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