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FMP, Ali-ment-azione consapevolecon Max Mariola e Paolo Marchetti

Max Mariola e Paolo Marchetti

L'abbiamo visto in ogni modo, vestito in giacca e cravatta, con il camice o con la divisa verde da sala operatoria, ma mai… con la parannanza! Stiamo parlando del professor Paolo Marchetti, oncologo romano di fama mondiale

Maria Rita Montebelli
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Un ambiente inusuale: niente ospedali né sale stampa, ma la Casa Fluviale, nuova location del poliedrico ristorante Porto Fluviale a Roma, dove la Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP) presenta l'evento ‘ALI-MENT-AZIONE CONSAPEVOLE', uno show-cooking per sensibilizzare i pazienti oncologici e i loro famigliari all'importanza di alimentarsi in modo sano anche per mitigare gli effetti indesiderati della chemioterapia. È lì che il professor Paolo Marchetti, oncologo del policlinico di Roma, insieme allo chef mediatico Max Mariola, volto di Gambero Rosso Channel e di Rai Premium hanno coinvolto un gruppo di pazienti oncologici e un loro familiare in un corso breve di cucina. Con un menù con i fiocchi: come antipasto una Parmigiana di Melanzane Mignon per proseguire con un Risotto Con Fumetto Di Pesce Azzurro, Spadellata di Scarola e dulcis in fundo un Arcobaleno di Bosco, frutta rossa, blu e nera. Una master-class con l'obiettivo di aumentare conoscenza e consapevolezza degli effetti che gli alimenti, e il modo di prepararli, hanno nel contrastare e mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia.   Max Mariola e Paolo Marchetti hanno cucinato insieme e alla fine dello show-cooking gustato i cibi preparati con i partecipanti. Durante l'incontro è stato consegnato, a pazienti e familiari, un quaderno personale nel quale riportare i propri vissuti nel periodo del mese successivo all'esperienza fatta. Recenti pubblicazioni scientifiche hanno sottolineato quanto la diagnosi del cancro abbia importanti ripercussioni sulla qualità di vita del paziente e della sua famiglia.       Un approccio multidisciplinare è la migliore forma di trattamento per le persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro, e tale approccio vede il coinvolgimento di più figure professionali, oltre all'oncologo, uno psicologo, un nutrizionista, un medico di medicina generale. Questo progetto si focalizza sul trattamento non farmacologico di alcuni degli effetti secondari associati ai trattamenti oncologici e nasce dall'idea di aiutare il paziente a controllare maggiormente gli effetti collaterali attraverso percorsi guidati e condivisi di familiarizzazione e messa in pratica di modi di cucinare.   Con questa iniziativa ci si propone di: -          modificare gli atteggiamenti e le competenze di utenti “difficili” -          coinvolgere tutti in un clima piacevole e cooperativo -          aiutare i pazienti a comprendere le proprie esigenze alimentari attraverso la scelta degli alimenti da un menù originale. -          preparare un pasto “migliore” rispetto ad un pasto “peggiore” per esplorare le relazioni tra alimentazione e benessere -          “fare la spesa”, discutere insieme le scelte degli alimenti e commentarle -          individuare i problemi derivanti da una non adeguata consapevolezza nel mangiare e nel rapporto con il cibo (cura di sé del corpo) -          individuare le condotte da adottare quotidianamente per la prevenzione nella cura delle complicanze -          aiutare la persona a diventare un decisore competente.  

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