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Il cervello modifica e cancella i ricordi peggiori

Secondo due ricerche, la emoria possiede funzioni specifiche per rielaborare o addirittura rimuovere gli eventi del passato

Leonardo Diana
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La memoria del cervello funziona come una sorta di "telefono senza fili" e ogni volta che riporta alla mente un evento lo modifica un pò. Il risultato sarà che col passare del tempo, la memoria avrà completamente stravolto l'evento originale. La scoperta è di uno studio della Northwestern University pubblicato sul Journal of Neurosciencè. Ricordare un evento vuol dire anche alterarne il ricordo originale e, con l'avanzare degli anni, ogni ricordo sarà il frutto di una successiva elaborazione che sarà ulteriormente trasformata e sarà la base su cui torneremo a ricordare lo stesso evento che apparirà alla fine totalmente distante da ciò che è realmente accaduto. "Quando le persone sostengono di ricordare esattamente cosa hanno vissuto mi scappa da ridere", ha spiegato l'autrice dello studio Donna Bridge che prosegue: "La nostra memoria non è affatto statica. Se ricordiamo un evento alla luce di un nuovo contesto e di un periodo diverso della nostra vita la memoria tende a integrare dettagli differenti e inediti" Non solo modifica ma cancella - Se il precedente studio affermava che il cervello modifica i ricordi, un altro, questa volta dell'Università di Uppsala e pubblicato da Sciencè ha rivelato che le emozioni molto forti e ad alto impatto appena provate possono essere addirittura cancellate dal cervello. Nello studio i ricercatori hanno mostrato una foto neutra ad alcuni soggetti somministrando allo stesso tempo una scossa elettrica. In questo modo la figura suscita paura, e un ricordo pauroso viene formato nel cervello, che viene riattivato mostrando la foto senza la scossa. In una parte dei partecipanti il processo di riattivazione del ricordo è stato impedito con la presentazione ripetuta della foto, mentre nell'altro è stato completato. Come illustrato dagli autori della ricerca: "In pratica ripresentando subito e più volte la foto il ricordo pauroso viene rimosso, e la foto torna a essere neutra. Il processo è visibile anche attraverso una risonanza magnetica, in cui si vede svanire il ricordo dalla parte del cervello che immagazzina le informazioni legate alla paura, cioè il nucleo dell'amigdala nel lobo temporale". A lungo termine, aggiungono i ricercatori, questa scoperta potrebbe essere usata "per migliorare il trattamento di chi soffre di ansia legata a fobie o a stress post traumatico".  

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