Dubsmash, il fenomeno virale che seppellisce i selfie: tutti star su Facebook e Youtube con le voci dei vip
E niente, c'è questa applicazione che trasforma tutti in attoroni, fenomeni da palcoscenico, forse da baraccone, soprattutto cretini da competizione. Si chiama Dubsmash, l'hanno inventata tre programmatori tedeschi evidentemente alcolizzati e assai burloni. Funziona così: 1) Non hai niente ma proprio niente da fare. 2) Disponi di uno smartphone. 3) Scarichi il programmino gratuitamente (10 milioni di pirletti nel mondo l'hanno già fatto). 4) Scegli una qualunque tra le infinite frasi famose di film, programmi tv, canzoni, boiate varie dette da gente famosa per qualsivoglia motivo. 5) Parti con la registrazione tenendo il telefono come se stessi facendo il classico selfie da strapazzo e in contemporanea muovi la boccuccia a tempo. 6) Se non azzecchi il «buona la prima» puoi provare con la seconda, la terza ecc ecc, fino a quando pensi di aver realizzato un piccolo capolavoro. 7) Pubblichi il tutto su Facebook, Youtube o dove ti pare, ti fai un segno della croce e speri che la gente dica «Ammazza quanto sei figo» e non «Fallito, passa più tempo in famiglia che hai un'età». Esempi a caso: adori Lino Banfi e il suo «ecchecchezzo!», pensi di essere un nuovo Stallone e non vedi l'ora di urlare «Adrianaaaaa!», ti manca Mike Bongiorno e il suo «Ahi ahi ahi signora Longari», sei in grado di recitare tutto il monologo di Mel Gibson in Braveheart che finisce con «...la libertàààà!!!», hai sempre sognato di imitare Giuseppe Anatrelli nei panni di Calboni quando rivolto a Fantozzi dice «Che culo, Puccettone»? Ebbene, ora puoi realizzare il tuo sogno da minchione assetato di successo e fama. Ora, detta così sembra l'ennesima invenzione stupida. Vi confidiamo un segreto: lo è. In ogni caso la cosa non ha per niente scoraggiato folle oceaniche di simpaticoni che postano tutti i giorni la loro performance. Gettonatissime le imitazioni di Belen, Berlusconi, De Niro con la voce di Amendola, dello stesso Banfi, De Sica o Boldi che dice «Ciao Cipollino». Il giochino inventato dai panzer esiste da tre mesi, ma in Italia come spesso accade è successo che: 1) Ce ne siamo accorti dopo (da un paio di settimane al massimo) 2) Stiamo facendo di tutto per recuperare il tempo perso e diventare i re assoluti della puttanata. E allora eccoli lì, fidanzatini che improvvisano il botta e risposta tra Meg Ryan e Billy Crystal in «Harry ti presento Sally», amici a cena che fanno «Scemo e più Scemo» e ci riescono benissimo, tal Carlotta Minutillo che dopo aver messo online il suo mega-collage ha raggiunto 100mila like su Facebook, 3 milioni di visualizzazioni su Youtube e - si dice - diverse proposte di lavoro per continuare a fare smorfie. Tutti bravissimi, tutti divertitissimi, tutti smaniosi di dar ragione a Warhol e al suo «in futuro tutti saranno famosi per 15 minuti». Solo che qui i minuti lasciano posto ai secondi, una manciata al massimo, dopodiché perdi clamorosamente il filo e fai la figura del pirla che smascella fuori tempo. Grandi appassionati del cucuzzaro i soliti malati di applicazioni ma anche i vip che tanto amiamo: Totti è passato dal selfie all'Olimpico all'imitazione dell'urlo di Ronaldo alla consegna del Pallone d'Oro; Belen (figurati se si lascia sfuggire l'occasione) si è improvvisata Sergente Hartman mentre grida «Luridissimi vermi», Facchinetti Junior (un altro sempre nei premi) ha utilizzato il doccino a mo' di microfono per annientare in un amen le certezze di coloro che da sempre credono al detto «tale padre, tale figlio». Siamo alle conclusioni. Quanto durerà codesta moda ridanciana? Più di un «Ruzzle» qualunque? Lo stesso tempo che serve per scartare una caramella di «Candy Crush»? Meno delle precedenti? Forse, ma non è questo il punto. Il punto è che 3 malefici tedeschi ci hanno fatto i soldi alla faccia nostra. Ecchecchezzo... di Fabrizio Biasin