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Smartphone, quando si corrono più rischi per le onde elettromagnetiche

Ventura Cigno
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Smartphone e tablet sono gli oggetti di cui facciamo abuso durante il giorno tralasciando i rischi legati alle radiazioni che emettono. Come riporta Adnkronos, occorrerebbe conoscere, e poi seguire, le indicazioni fornite dal Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente).  Quello causato dai dispositivi elettronici è un “inquinamento ingannevole”, poiché gli effetti non si vedono né si sentono, eppure le radiazioni rappresentano delle vere e proprie insidie per la nostra salute. È il Sar (valore del tasso di assorbimento specifico) che esprime la percentuale delle radiazioni elettromagnetiche assorbite dal corpo. Forse non tutti sanno che quando cerchiamo campo per effettuare una telefonata ci stiamo esponendo a maggiori radiazioni: sì, meno campo significa più radiazioni; infatti, in quella circostanza il cellulare aumenta a dismisura la sua potenza per fornire la copertura al clienti. Pertanto, bisogna evitare di telefonare nelle aree sprovviste di un alto segnale e attendere di trovarsi in un luogo diverso. Così come occorre tenere lo smartphone lontano dalla testa fino a quando l'interlocutore non ci avrà risposto, perché durante il tentativo di connessione il telefono emette molte più radiazioni. Una maggiore quantità di radiazioni si registra quando viaggiamo in treno o sulla nostra auto. Durante il percorso infatti il segnale salta da una cella a un'altra, aumentando o abbassandosi, ed emette più radiazioni. Così come l'automobile fa scatenare “l'effetto gabbia” poiché trattiene le radiazioni dei dispositivi elettronici all'interno della gabbia di ferro.

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