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Anno bisestile, tutte le sciagure legate al 29 febbraio: da Giulio Cesare al coronavirus

Davide Locano
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Eccolo qui, il 29 febbraio. Il giorno in più che si presenta ogni quattro anni con la sua zavorra di superstizioni e paure. Quest' anno cade di sabato e si affaccia in un mondo ostaggio del Coronavirus, in preda alla paura di un contagio globale. Una coincidenza, ovviamente - mica siamo superstiziosi - che tutavia rafforza la credenza secondo cui l' anno bisestile sia portatore di sfighe di ogni tipo. Il 29 febbraio è l' essenza stessa dell' anno bisesto: è il giorno introdotto allo scopo di pareggiare i conti con le sei ore che avanzano ogni anno. Leggi anche: Da Nostradamus a Mussolini, tutte le profezie sul coronavirus Fu voluto da Giulio Cesare che chiese, su consiglio di Cleopatra, una consulenza all' astronomo Sosigene di Alessandria. Questi invitò l' imperatore ad inserire nel suo calendario un dì in più ogni quattro anni subito dopo il 24 febbraio che era il sexto die ante Calendas Martias, il sesto giorno prima delle calendi di marzo. Quel giorno diventò il bis sexto die (da qui il termine bisestile). Per gli antichi Romani febbraio era il mese dei riti dedicati ai defunti, quello in cui si svolgevano le Terminalia dedicate a Termine, dio dei Confini, e le Equirie, gare che celebravano la conclusione di un ciclo cosmico. Eventi tutt' altro che felici e da qui deriva l' idea che l' anno bisestile sia foriero di sventure. Molti proverbi rafforzano l' idea che gli anni più lunghi siano anche i più esposti ai capricci del caso e sconsigliano di avviare imprese e perfino di unirsi in matrimonio (Quando l' anno vien bisesto non por bachi e non far nesto; anno che bisesta non si sposa e non s' innesta). Ci sono detti ancora più tragici come: anno bisesto, anno funesto; bisestile chi piange e chi stride; e pure anno bisesto che passi presto. Modi di dire che fanno venire voglia di chiudere gli occhi e risvegliarsi tra quattro anni. IL PASSATO Andando indietro nel tempo si scopre che: in un anno bisestile, il 1908, il terremoto distrusse Messina; nel 1968 la terra tremò nel Belice; nel 1976 in Friuli e nel 1980 in Irpinia; nel 2004 lo tsunami devastò il sud-est asiatico. Per il 2012 i Maya avevano previsto addirittura la fine del mondo, evidentemente ci è andata bene. Il 2016 è stato funestato dagli attentati a Bruxelles, Orlando e Nizza, seguiti dal terremoto in centro Italia. Ma chi crede a queste coincidenze dimentica tutte le sciagure - sia naturali che causate dagli uomini - di cui sono pieni i giornali e i tg tutti i giorni di ogni anno. Basti pensare al terremoto dell' Aquila del 2009, all' attentato alle Torri Gemelle del 2001, per non parlare dello scoppio della seconda guerra mondiale E per il 2020? «La grande peste nella città marittima non cesserà prima che morte sarà vendicata del giusto sangue per preso condannato innocente, della grande dama per simulato oltraggio», lo scrive Nostradamus nella centuria 2:53 del suo libro di profezie. Per molti la "grande peste" di cui parla l' astrologo sarebbe l' epidemia di Coronavirus. E poco importa che il chiaroveggente indichi una città di mare. Ecco trovata la spiegazione: Wuhan non è bagnata dalle acque ma una delle ipotesi che circolano è che il virus abbia trovato nel mercato del pesce della città cinese il suo punto di partenza. La predizione è talmente vaga che, se si vuole, un collegamento con il virus lo si trova sempre. Nostradamus per il 2020 ha fatto altre quattro previsioni: considerato che siamo solo all' inizio di quest' anno bisestile, ecco che cosa possiamo aspettarci. La Gran Bretagna dovrebbe avere un nuovo re, ma il chiaroveggente non precisa se Elisabetta muoia o ceda volontariamente lo scettro. Nella Corea del Nord dovrebbe verificarsi un cambiamento di potere e in questa rivoluzione la Russia dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano. Infine, dovrebbe arrivare pure un devastante terremoto in California. Facciamo tutti gli scongiuri, dimentichiamo Nostradamus e abbracciamo l' idea del Nord Europa secondo cui gli anni bisestili portano, invece, prosperità e fortuna. Nei Paesi anglossassoni il 29 febbraio è l' unico giorno in cui sono le donne a poter chiedere la mano al fidanzato e non viceversa come vuole la tradizione. Fu San Patrizio a concedere questo onore alle signore dopo le pressioni di Santa Brigida. Se un uomo riceve una proposta il 29 febbraio è incastrato: deve per forza dire sì. Quest' obbligo è dovuto alla regina Margaret di Scozia che, nel XIII secolo, impose una tassa salatissima per i fidanzati che rifiutavano la proposta del 29 febbraio. Ancora oggi, in alcuni paesi nordeuropei i maschi che respingono una fanciulla nel giorno bisestile devono risarcirla regalandole abiti. E chi nasce il 29 febbraio? Leggenda vuole che sia fortunato. Forse perché anziché di ripiegare sul 28 febbraio o sul primo marzo, può scegliere di festeggiare il compleanno ogni quattro anni. E nascondere la sua vera età. di Lucia Esposito

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