Cos'è Ask.fm, l'anti-Facebook amato da ragazzini e cyber-bulli
La drammatica storia di Nadia, la quattordicenne che si è tolta la vita per gli insulti e le accuse ricevuti via web, riporta il dibattito pubblico sul ruolo che hanno questi nuovi mezzi di condivisione e di comunicazione nella vita dei teenager. Perché quello di Nadia non è un caso isolato. Lei non è l'unica ad aver scelto questa tragica fine a causa del cyberbullismo; sono abbastanza recenti le drammatiche vicende di Hannah Smith e Rebecca Ann Sedwick che, sempre sul sito Ask.fm, hanno condiviso le proprie incertezze e ne hanno ricavato solo insulti e prese in giro, decidendo di porre fine alle proprie sofferenze con il suicidio. L'anonimato - Ask.fm è un portale web che permette di scambiarsi domande e risposte in forma completamente anonima, utilizzando un nickname come unica forma di identificazione a cui sono collegati i commenti. Il limite minimo di età per l'iscrizione è di 13 anni e i 60 milioni di iscritti al sito sono per la maggior parte adolescenti tra i 13 e i 16 anni. Tutti gli utenti possono condividere foto e pensieri in completa libertà e il potersi nascondere dietro a un nome falso toglie i freni e annulla ogni tipo di inibizione, permettendo ai bulli della rete di insultare chiunque senza alcun limite. I bulli sono sempre esistiti, è vero, ma la rete rappresenta per gli adolescenti un mondo in cui rifugiarsi, una realtà parallela che spesso sembra più gestibile rispetto a quella reale. Molti giovani si rifugiano dietro allo schermo di un computer per cercare di esprimere se stessi o per trovare conforto e solidarietà. Per questo, e soprattutto per la giovane età della ragazza, le ombre nascoste dietro l'anonimato del sito sono riuscite a influenzare profondamente la vita della ragazza, tanto da farle compiere questo estremo gesto. I dubbi - La drammaticità di questa storia non può non far sorgere domande: gli abusi della rete possono essere prevenuti? È possibile porre un limite a ciò che viene scritto da ogni utente? Molte persone stanno chiedendo che Ask.fm venga chiuso per evitare che altri adolescenti in crisi siano convinti a compiere gesti come quelli di Hannah, Rebecca e Nadia. Ma questo non è l'unico sito di questo tipo e probabilmente la sua chiusura porterebbe solo gli utenti a spostarsi su un altro social network. Chiudere Ask.fm sarebbe davvero la soluzione del problema del cyberbullismo? Certamente gli insulti e le minacce dovrebbero avere un limite e l'anonimato non dovrebbe essere così garantito, ma bisognerebbe inoltre affrontare il cyberbullismo nello stesso modo in cui si affrontava il classico bullismo tra i banchi di scuola. Parlandone. L'enorme vulnerabilità dei ragazzi di quell'età rimane, con o senza social network, un problema che gli adolescenti devono gestire insieme alle persone che hanno intorno, genitori o amici. Per questo i genitori dovrebbero familiarizzare con queste nuove tecnologie, per poter andare in aiuto dei figli in questa realtà virtuale che ormai fa così parte della vita dei giovani, per avere i mezzi di combattere il bullismo insieme a loro.