Negli anni 90 la "cura Di Bella" ha diviso la comunità scientifica italiana, con il Ministero della Salute che a fronte di pressioni mediatiche e popolari aveva comunque dichiarato il metodo "inefficace" e senza alcuna evidenza scientifica a supporto. Nel 2017 a Lucia Candian era stato diagnosticato un tumore all'ovaio. La donna ha deciso di curarsi proprio con quel metodo ma purtroppo è morta all'età di soli 48 anni.
La notizia tragica arrivata da Treviso rilancia le polemiche sulle sperimentazioni proposte dal professore di fisiologia Luigi Di Bella, una cura a base di somatostatina, ormoni, molecole e vitamine. Un metodo alternativo alla chemioterapia che da un lato ha fatto guadagnare al professore, scomparso nel 2003 a Modena, la fama di "luminare" e guru della medicina alternativa, dall'altra quella tout-court di "ciarlatano". Secondo gli scienziati, infatti, la sua terapia non apporterebbe benefici ai malati n* effetti terapeutici sul cancro. Al contrario, secondo le statistiche di studi realizzati ad hoc per analizzare il caso, i pazienti trattati con il mix di somatostatina e ormoni vivrebbero meno di quelli trattati con le terapie convenzionali.
Le condizioni di salute della 48enne, secondo quanto riportato dall a stampa locale, si sono aggravate negli ultimi mesi, tanto da convincerla ad affidarsi alle cure del Ca' Foncello di Treviso per una serie di esami e visite di supporto. Appena giovedì scorso gli ultimi esami medici avevano riscontrato una diffusione del tumore agli organi addominali. L'agonia di Lucia ha avuto fine in 48 ore. La famiglia ha deciso di destinare le donazioni di solidarietà di amici, parenti e conoscenti alla Fondazione Di Bella.