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Covid, “perché non sarà mai come l’influenza”: studio definitivo, a cosa siamo condannati

“Il Covid-19 non è l’influenza”. S’intitola così un articolo pubblicato su Lancet, una delle riviste scientifiche più autorevoli e affidabili attualmente in circolazione. Un titolo che dice già tutto: chi pensa che il virus possa essere derubricato a semplice influenza si sta soltanto facendo delle illusioni. Sebbene Covid e influenza abbiano sintomi simili, in particolar modo nelle sue forme più lievi, le patologie sono diverse.

 

 

È risaputo infatti che ci siano parecchi sintomi in comune: i principali sono febbre, tosse, mancanza di respiro, stanchezza, mal di gola, naso che cola, dolori muscolari, mal di testa, vomito e diarrea. Invece il sintomo che consente una netta differenziazione tra le due patologie è la perdita del gusto o dell’olfatto: quest’ultima è però diventata più rara (o comunque più ridotta) con la comparsa della variante Omicron. Sia il Covid che l’influenza possono causare polmonite, insufficienza respiratoria, sindrome di stress respiratorio acuto, sepsi, infarti, ictus, insufficienze di diversi organi, infiammazioni di cuore e cervello.

 

 

Ma ciò che preoccupa davvero e che rende molto più pericoloso il Covid è la percentuale di casi che colpiscono gli infetti. Con l’influenza solitamente si guarisce in pochi giorni o al massimo in qualche settimana, mentre con il Covid le conseguenze possono essere più severe e soprattutto più lunghe.