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Covid e Vaiolo delle scimmie, l'Oms avverte: "Perché c'è un boom", cosa ci aspetta

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E se il Covid e il Vaiolo delle scimmie fossero solo l'inizio di una stagione piena di malattie? L'Organizzazione mondiale della sanità ha già lanciato l'allarme: le malattie trasferibili dagli animali all'uomo sono in forte aumento e corrispondono al 75% delle malattie infettive emergenti. Il motivo è semplice: la crescita della popolazione e del bestiame e allo stesso tempo anche l'invasione della fauna selvatica.

 

 

 

Tra le malattie di questo tipo ci sono HIV, Ebola, Zika, influenza aviaria e peste bubbonica. E anche se c'è incertezza sulle origini del Covid (le indagini sono ancora in corso, stando alle dichiarazioni dell'Oms), "l'ipotesi più probabile è ancora quella della trasmissione zoonotica (cioè dagli animali all’uomo, per via diretta o indiretta)". "Il modo in cui umani e animali interagiscono tra loro è diventato 'instabile' - ha detto il direttore delle emergenze dell'Oms Michael Ryan, stando a quanto riporta Afp -. Il numero di malattie che colpiscono gli esseri umani è in aumento. Dunque sta aumentando anche la nostra capacità di diffondere la malattia all'interno delle nostre comunità".

 

 

 

Anche il Vaiolo delle scimmie rientra in questa categoria di malattie. Comparso per la prima volta nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, nonostante il nome, non avrebbe nulla a che fare con le scimmie. Infatti, sebbene sia stato scoperto per la prima volta nei macachi, "la trasmissione zoonotica proviene più spesso da roditori", ha detto all'Afp Olivier Restif, epidemiologo dell'Università di Cambridge. Che poi, parlando dell'invasione della fauna selvatica, ha detto che sarebbe stata provocata dal fatto che "gli animali hanno cambiato drasticamente i loro comportamenti in risposta alle attività umane, migrando dai loro habitat impoveriti". 

 

 

 

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