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Neo sospetto? Ecco la app che ti può salvare la vita

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Claudia Osmetti
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Giovanni Macrì, il "dottor Sorriso", è famoso per essere il dentista dei vip. Tra i suoi pazienti ci sono Pippo Baudo, il calciatore Ronaldo, Diego Abatantuono e pure il segretario della Lega Matteo Salvini. Ma Macrì è molto di più. È, soprattutto, un'innovatore. Uno che non sta fermo neanche a chiederglielo: lavora sempre, pure la domenica, ha mille idee per la testa e la ricerca scientifica, lui, la pratica per davvero. Sul campo, se serve. L'ultima che si è inventato è un applicazione per cellulari che ti dice, al volo, tempo qualche secondo, se quella macchia sulla pelle che hai notato da poco deve farti preoccupare oppure è solo un segno del tempo che passa.

 

 


Ché passa per tutti, il tempo, e diciamocelo subito: mica bisogna pensare alla catastrofe ogni volta. «Però la cosa fondamentale è la prevenzione», racconta, «se si facesse quella a tappeto quasi non servirebbero le cure e le terapie». Sul "quasi" Macrì insiste parecchio (ma poi ci arriviamo), e a ragione: fatto sta che, ora, la sua app è un valido strumento diagnostico che può facilitarcela sul serio, l'esistenza. Si chiama Bright Scanner, è disponibile negli store sia di Apple che di Android, costa nulla e funziona esattamente come in quei telefilm americano in cui una squadra dell'Fbi deve individuare un ricercato e ha a disposizione solo la fotografia ripresa da qualche telecamera di videosorveglianza e, allora, un server confronta le immagini con quelle dell'archivio con una velocità impressionante.

 

 


COME FUNZIONA
«L'idea mi è venuta proprio guardando quelle serie», ammette "il dottor Sorriso", «abbiamo l'intelligenza artificiale, perché non usarla anche in campo medico? All'inizio pensavo di utilizzarla per i tumori della bocca, ne ho visti tanti in tanti anni di lavoro. Invece ci siamo concentrati sul melanoma della pelle per esigenze di praticità, da qualche parte dovevamo iniziare. Ma io non mollo di certo e il tarlo di estendere l'uso ce l'ho ancora». Bright Scanner è semplicissima: una volta finito il download sul proprio smartphone basta inquadrare il "neo sospetto" e fotografarlo con la telecamera; a questo punto la foto viene inviata a un server, passa al vaglio dell'intelligenza artificiale che la scansione e la elabora e la processa, confrontandola con le tantissime altre immagini che ha immagazzinato e, una volta completata l'operazione, cosa che avviene in pochi secondi, in automatico restituisce all'utente un'altra schermata con il responso: "Ti consigliamo una mappatura specifica da un dermatologo", oppure: "Abbiamo individuato l'alta probabilità che si tratti di un neo".


Ecco: le probabilità. Perché è questa, stringi stringi, la domanda che conta: sì, tutto bellissimo, ma è anche attendibile? «Oggi», continua Macrì, «questo sistema arriva a una precisione che va dall'84 all'87%, diciamo una media dell'85%. Però stiamo mettendo a punto un upgrade (un aggiornamento, ndr) che tiene conto anche del fattore di rischio, in collaborazione con un'università della Lombardia, e stimiamo, nei prossimi mesi, di arrivare a una soglia di precisione del 92%. Dopodiché dobbiamo essere onesti fino in fondo: Bright Scanner non sostituisce né la terapia né le cure né il dermatologo. È semplicemente un aiuto in più». Un aiuto che, tuttavia, può fare la differenza: anzitutto può essere usato da chiunque «ed è questa la vera prevenzione, perché quando una persona va dal medico di base è già a un livello successivo» (giusto); poi può indirizzare anche il dottore di famiglia che, se non ha una specializzazione nel settore, rischia di rinviarti a una visita specialistica e, lo sappiamo, passano i mesi; infine può essere un valido appoggio persino per il dermatologo fatto e finito.


INDICAZIONI IMPORTANTI
«Si tratta di un indirizzo», spiega il suo ideatore, «che riesce a dare indicazioni già dalla prima visita. Il passo successivo (e ci siamo arrivati, ndr) è che è sempre più importante ampliare e sovvenzionare con fondi e finanziamenti sia la terapia farmacologica che quella chirurgica, che vengono dopo, nel malaugurato caso che si tratti davvero di un melanoma». Bright Scanner è quello che dice il nome, appunto: uno scanner. Utile, alla portata di tutti, facile. Ma resta uno strumento di prevenzione, non di cura. Resta anche un app che permette la telemedicina ad alta definizione e precisione (e hai detto niente, visti i due anni di pandemia dai quali usciamo). «La scienza è l'unica cosa che punta alla verità, ripeteva sempre il mio maestro», chiosa Macrì, «al di fuori ci sono solo palliativi».

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