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Autismo, il ruolo di cibo e acqua: lo studio che dimostra il legame

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Non solo il Dna. Tra le varie cause dell'autismo ci sono anche il cibo, l’acqua, gli oggetti che tocchiamo e l’aria che respiriamo. Si tratta di geni mutati e sostanze chimiche ambientali a cui siamo continuamente esposti, come gli interferenti endocrini. A dimostrare un legame tra il mix di interferenti endocrini e un aumento del rischio di deficit neurologico nei nascituri, uno studio europeo EDC-MixRisk, guidato per l’Italia da Giuseppe Testa.

Come sottolineato dal professore di Biologia molecolare all’Università degli Studi di Milano - si legge sul Fatto Quotidiano - ci sono i bisfenoli che possiamo ritrovare nelle bottiglie di succo di frutta, nei contenitori in cui conserviamo gli avanzi, negli scontrini, nelle lattine che contengono la passata di pomodoro o i legumi, nei flaconi di bagnoschiuma. Per non parlare poi degli ftalati, quelle sostanze che rendono la plastica morbida e che si trovano in particolare il Pvc. Un esempio? Le pellicole in cui avvolgiamo il cibo, gli imballaggi dei piatti pronti, le confezioni blister, i tappi a corona. Ma non finisce qui. Nel mirino anche i Pfas. Al loro interno sostanze dette "perfluoro alchiliche" che si trovano in alcuni tessuti, nella moquette, nei mobili, nei detersivi per la pulizia di casa.

 

 

La ricerca, pubblicata su Science, ha mostrato come i bambini nati dalle mamme esposte ai livelli di interferenti endocrini più alti sono risultati avere una probabilità ben 3,3 volte più alta di soffrire di un problema dello sviluppo neurologico e del linguaggio, rispetto ai bambini nati da mamme che presentavano i valori più bassi di esposizione. "Le sostanze sotto accusa hanno mostrato di interferire con la regolazione da parte di vari ormoni, fra cui quello della tiroide, influendo così sullo sviluppo del cervello dei bambini nell’utero", sono state le parole di Testa al mensile FQ MillenniuM.

 

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