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Puglia, ritrovata la zanzara della malaria. Scatta l'allarme: "Temiamo un ritorno"

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In Italia torna alta l'allerta per la Anopheles sacharovi. In parole più semplici, la zanzara che, con la sua puntura, trasmette la malaria. Uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce ha rinvenuto alcuni esemplari nella zona costiera del Salento fra Lecce e Otranto.

"La Sacharovi, che è un vettore storico di malaria in Italia, in particolare nella zona Adriatica, sembrava ormai scomparsa per l’antropizzazione e anche per le sostanze chimiche che vengono utilizzate in agricoltura. Ma l’abbiamo comunque sempre cercato: monitorare il territorio è importante. E in particolare abbiamo indagato in quell’area perché eravamo convinti si potesse trovare in qualche zona meno antropizzata, vicino ad aree umide" ha spiegato la dottoressa Maria Assunta Cafiero dell’Istituto zooprofilattico sperimentale.

Gli studi continuano da anni, ma hanno subito un'importante accelerazione nel 2017 quando quattro immigrati contrassero la malaria qui in Italia. Nel 2022 è stato trovato un esemplare. Da allora sono state individuate 13 larve di Anopheles sacharovi e sette adulti in sei siti differenti. "Temiamo anche la malaria. Finora non c’è alcun caso accertato, solo d’importazione in soggetti provenienti da aree endemiche. Però è ovvio che con i vettori presenti sul territorio non si può escludere in futuro che ci possano essere casi autoctoni, complici i cambiamenti climatici che rendono possibile l’adattamento" ha detto Maria Chironna, direttrice del laboratorio di Epidemiologia del Policlinico di Bari.

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