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Semi di specie a rischio estinzione riprodotti in laboratorio

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La collaborazione tra il Parco del Gran Sasso e l'Utb di Arezzo

Monica Rizzello
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I semi di alcune specie fra le più rare e a rischio d'estinzione dell'area protetta sono stati riprodotti con successo presso i laboratori dell'Ufficio Territoriale per la Biodiversità (Utb) di Pieve Santo Stefano (Arezzo), grazie a un accordo siglato fra il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato dell'Aquila. Si tratta di un esempio di collaborazione tra uffici con competenze diverse, che avrà come risultato immediato la produzione di piantine di specie talmente a rischio in natura, da richiedere un'urgente opera di conservazione ex situ, cioè fuori dall'habitat naturale. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, struttura dell'Ente Parco gestita in collaborazione con l'Università di Camerino, da tempo raccolgono e conservano i semi delle specie spontanee del Parco, soprattutto di quelle a rischio d'estinzione. A tale proposito è stato decisivo l'incontro con l'Utb dell'Aquila, del cui prezioso supporto l'Ente Parco si è avvalso nella realizzazione dell'Orto Botanico di S. Colombo, e la volontà espressa di integrare conoscenze e competenze per il perseguimento di un comune obiettivo: la conservazione della biodiversità.

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