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Panettone e pandoro, la classifica: ecco i migliori al supermercato

Caterina Maniaci
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È tempo di panettone e le corsie dei supermercati sono già da giorni rallegrate da festoni di confezioni di ogni marca, colore e consistenza. Ogni anno, poi, tocca inventarsi nuove formule magiche per catturare file e file di acquirenti festosi: crema e fichi, champagne e cioccolato del Paraguay, con canditi, senza canditi, uvette sultanine e impasti trapunti di nocciole dop... L’elenco potrebbe continuare a lungo. Il consumatore che si inoltri nella selva festante, dalle confezioni sempre più ammiccanti e brilluccicanti, come deve scegliere? A quali criteri deve affidarsi per accaparrarsi il meglio ai prezzi più convenienti? Sempre che non ci si voglia abbandonare alle tentazioni pericolose (soprattutto economicamente parlando) dei panettoni artigianali, di alta o media pasticceria. E a quel punto essere pronti a spendere cifre vertiginose: si va dai 20-25 euro fino ai 100 e oltre. Non volendo considerare le follie senza paragoni, come il panettone più costoso al mondo, nel 2022, realizzato proprio in Italia nella pasticceria di Dario Hartvig al Borgo di Carmagnola, in provincia di Torino. Costo del suo panettone artigianale: 8mila euro.

CORSA
Siccome sarà piuttosto raro che simili prodotti siano oggetto di una corsa agli acquisti ad ampio raggio, torniamo ad aggirarci per le corsie dei supermercati. Possibile avvalersi della classifica stilata da associazioni e sigle varie. Dal Gambero Rosso, guru delle eccellenze, ad Altroconsumo, in prima linea per difendere, appunto, i consumatori da attacchi di vario tipo, dai prezzi gonfiati alle qualità non corrispondenti alle etichette, ecco allora le classifiche dei migliori panettoni di produzione industriale, sulla base di sette marche più vendute. Gli assaggiatori di Gambero Rosso mettono all’ultimo posto il prodotto firmato dal “signor Balocco”, che anzi viene giudicato “non classificabile”. Al sesto posto il panettone Maina, poi il Paluani, Le Tre Marie, Melegatti, Bauli e sul podio il Motta, azienda dolciaria fondata nel 1919 da Angelo Motta e confluita negli Anni 70 in una Società per azioni che raggruppa vari marchi. Le scelte vengono giustificate dagli assaggiatori sulla base di colore, odore, consistenza, sapore... Il Gambero Rosso, però, nel suo sito, raccomanda sempre di comprare “artigianale” anche se i costi delle materie prime e i di produzione non permettono una cifra economica. In questo senso questi prodotti costano tutti intorno ai sette euro e per questo accessibili più o meno a tutti.  Dei panettoni “democratici” si potrebbero definire. Alla portata di tutti.

LEGGENDA
Certo, ne ha fatto di strada quel dolce perla cui creazione si tirano in ballo tradizioni e leggende varie. Una delle più diffuse e accreditate sostiene che il dolce è di origine lombarda, si chiamava originariamente “Pan de Toni”, dal nome dello sguattero di cucina che lo inventò dopo che il cuoco di Ludovico il Moro – siamo nella metà del Quattrocento – si dimenticò un dolce nel forno e non si sapeva come fare per non incorrere nell’ira del signore. In ogni caso è diventato uno dei dolci della tradizione italiana, inconfondibile e amato il tutto il mondo. Tanto è vero che, secondo la catena di supermercati inglesi Waitrose, le vendite di panettone quest’anno sono aumentate del 24% e secondo un altro colosso di grandi magazzini, Selfridges, ormai il panettone batte il Christmas pudding: quest’anno per ogni 3 panettoni comprati, i clienti inglesi hanno preso un solo pudding natalizio. La notizia è finita nelle prime pagine dei quotidiani british. 

 

 

Altro must di stagione è il derby tra panettone e  pandoro. Se si ricorda che il pandoro è di origine veneta, precisamente della provincia veronese, anche in questo senso arriva il test di Altroconsumo 2023 sui pandori, che ha premiato anche quest’anno con il titolo di Migliore del Test il Pandoro Tre Marie (1 kg, prezzo medio 13,09 euro al kg): all’assaggio ha soddisfatto sia gli esperti pasticceri sia i consumatori. Nella classifica svetta anche un dolce di una catena di distribuzione: il Pandoro Conad (1 kg, prezzo medio 4,23 euro al kg) che ha ottenuto ottimi giudizi. L’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) però mette in guardia: anche le varie «blasonature» da parte di associazioni, come lo stesso Gambero rosso, ottenute da classifiche e qualifiche «sul campo» si possono considerare «una forma di pubblicità come un’altra in cui viene in qualche modo compensato anche chi concede il proprio marchio, e quindi va valutata con pesi e contrappesi: conoscenza e sperimentazione diretta o di persone della propria cerchia intima, opinioni di soggetti completamente estranei alla logica economico/commerciale della pubblicità. Tipico metodo è l’apposizione di etichette scintillanti del tipo “approvato da pinco pallo” o “testato da pallo pinco”», si legge in un comunicato diffuso dall’associazione. Anche la corsa al panettone – e al pandoro-, dunque, è piena di ostacoli. 

 

 

 

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