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Alzheimer, il primo segnale è nella doccia: occhio a questo sintomo

lunedì 1 dicembre 2025

2' di lettura

Un primo segnale precoce di Alzheimer potrebbe emergere durante la doccia: la difficoltà a riconoscere l'odore del sapone. Come spiega il dottor Davangere Devanand, professore di psichiatria e neurologia alla Columbia University di New York, questo deficit olfattivo non è solo percettivo, ma coinvolge memoria e funzioni cerebrali colpite nelle fasi iniziali della malattia, inclusi Alzheimer e altre demenze. Spesso confuso con stress o stanchezza, tale sintomo precede la perdita di memoria e può essere un campanello d'allarme per prevedere il declino cognitivo con l'accuratezza di test diagnostici come analisi del sangue, liquido cerebrospinale o risonanza magnetica

.Il riconoscimento degli odori richiede aree cerebrali vulnerabili all'Alzheimer, e i pazienti con la malattia o lieve deterioramento cognitivo ottengono risultati insufficienti nei test olfattivi. Il sapone, per la sua quotidianità nell'igiene personale, funge da indicatore semplice di cambiamenti cognitivi.In uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, Devanand ha testato 12 odori su 647 partecipanti senza demenza, reclutati dal Mayo Clinic Study of Aging e seguiti per una media di 8 anni. Gli odori includono sapone, cuoio, lillà, fumo, gas, rosa (non alimentari) e ciliegia, chiodi di garofano, fragola, mentolo, ananas, limone (cibo-correlati). Il Brief Smell Identification Test (BSIT) prevede 12 domande a risposta multipla: i partecipanti grattano, annusano e scelgono tra 4 opzioni.

Punteggio totale da 0 a 12 (0,25 per risposta mancante, max 2); ≤3 indica anosmia, ≤8 olfatto compromesso, ≥9 intatto.Combinato con un test cognitivo modificato (Blessed Information Memory Concentration Test, BIMCT, con 16 item su orientamento, giudizio, ragionamento, sottrazioni seriali e richiamo), e valutazioni cliniche (RMN, PET amiloide), il BSIT ha predetto il declino: su 102 casi di deterioramento cognitivo e 34 di demenza emersi nel follow-up, l'approccio è efficace quanto l'imaging amiloide, ma non invasivo e low-cost."L’uso di un semplice test olfattivo può predire il declino cognitivo", afferma Devanand. Il coautore Jeffrey Motter sottolinea come questi test, implementati in assistenza primaria, favoriscano diagnosi precoci, interventi e ricerca sulla prevenzione. Monitorare odori familiari come il sapone potrebbe dunque rivelare rischi nascosti.

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