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Parla la escort della Roma bene: "Ecco chi sono i miei clienti"

Andrea Tempestini
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Si chiama Marina Zarcone, è una ex escort della Roma bene, della Capitale dei potenti. Faceva la segretaria di produzione nel mondo del cinema, e oggi, a 40 anni, ha deciso di confessarsi. Lo ha fatto in una intervista a Leggo.it, in cui parla dei suoi clienti: "Mi trattavano come oggetti, provo nausea per loro, erano falsi e si vantavano delle professioni che facevano, mostravano i tesserini". La denuncia - Marina, a marzo, ha denunciato il suo ex fidanzato. "Sono stata costretta a prostituirmi da settembre del 2013. Il mio ex fidanzato mi minacciava, ero soggiogata psicologicamente dopo 15 anni di violenze". "Botte, minacce, sono stata varie volte all'ospedale e non ho mai denunciato". Marina, per le violenze subite, ha anche tentato il suicidio. Viveva in un clima di terrore. "Mi sono ritrovata nel settembre del 2013 in quello squallido appartamento all'Euro. Me lo aveva procurato lui...". Chi erano i clienti - E in quell'appartamento, Marina, era costretta a prostituirsi. Ma chi erano? "Tutti professionisti, erano avvocati, imprenditori, medici e giornalisti". "Dai quaranta ai cinquant'anni, ma c'erano anche professionisti più grandi, in età pensionabile". Marina veniva raggiunta grazie al suo fidanzato, "faceva da ponte". Prendeva "dai 100 ai 150 euro, dipendeva dal tempo. Ma non mi restava niente, lui mi toglieva tutto quello che mi davano, circa 700 euro al giorno". Il giornalista... - E ancora, sui clienti, svela: "Erano sposati? Sì, quasi tutti. Uno in particolare mi diceva che aveva tre figlie e una aveva la mia età. Rivedeva in me sua figlia, ma non si fermava". Dopo la denuncia contro l'ex fidanzato, alcuni dei suoi clienti sono stati ascoltati dal pm Pietro Polidori: "Sì, credo di sì (che sia successo, ndr), so solo che alcuni di loro sono personaggi di un certo rilievo, come un giornalista che lavorava in un telegiornale importante, si occupava di cronaca". Il tentato suicidio - Marina, però, fino a poche settimane fa, non ha mai provato a ribellarsi: "Avevo troppa paura". Il 3 marzo, poi, la denuncia. Il fidanzato "era venuto sotto casa a minacciarmi. Solo dopo la denuncia ho preso coscienza di tutto. Poi ho tentato il suicidio: era la festa della donna, in tv si parlava di stalking, femminicidio, e io non ce l'ho fatta".

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