Sandro Bondi, conversione totale: il suo discorso al Senato su unioni civili e coppie gay
"Da cristiano ho la speranza che il Parlamento licenzi questo disegno di legge che renderà l'Italia un paese più civile". La conversione di Sandro Bondi è totale. Da alfiere del berlusconismo a cantore del Pd, "unico partito liberale rimasto in Italia" e critico con il "conservatorismo clericale" che blocca il Paese. L'ex coordinatore del Pdl, passato coi verdiniani, annuncia così al Senato il suo sì convinto al ddl Cirinnà sulle unioni civili e i diritti ai gay. "Il disegno divino, se c'è, non va iscritto nelle leggi ma nella nostra coscienza e nei nostri comportamenti personali", spiega Bondi, tornato forse alla vecchia fede comunista: "La famiglia è cambiata e la vita reale è molto più ricca e positiva delle ideologie. Forse - aggiunge - se anche i sacerdoti potessero sposarsi, comprenderebbero meglio che cos'è una famiglia, nel bene e nel male". "L'importante di una famiglia è la civiltà dei rapporti che legano due persone e il loro rapporto con i figli". Poi il colpo finale alla Chiesa: "La Chiesa, nonostante le aperture di papa Francesco, rimane ancora attardata su posizioni che non si conciliano con la coscienza moderna" e avverte che "un conservatorismo clericale che pesa anche sulla nascita e l'esistenza in Italia di una destra liberale". Il discorso completo del Sen. Bondi a sostegno delle Unioni Civili. A lui tutta la mia stima.Pubblicato da Francesco Venuto su Giovedì 28 gennaio 2016