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Matera, muore bambina di 9 anni: nel sangue tracce di metanolo

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Andrea Tempestini
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Muore a nove anni intossicata dal metanolo. È giallo sul decesso di una bambina di 9 anni originaria di Matera, ma ricoverata per pochi giorni al Bambino Gesù di Roma. Nel suo corpo le analisi effettuate dopo il ricovero d'urgenza hanno evidenziato tracce massicce di metanolo, sostanza altamente tossica utilizzata principalmente come solvente industriale. E ora sulla morte della bimba, avvenuta giovedì mattina all'ospedale pediatrico, indaga la Procura dell'Urbe. Il pubblico ministero Maurizio Arcuri ha infatti aperto un fascicolo contro ignoti per «omicidio colposo» e ha incaricato il medico legale di effettuare autopsia ed esami tossicologici. Il sospetto, secondo quanto emerso dagli inquirenti, è che la piccola abbia ingerito il liquido velenoso, o che ne abbia inalato i vapori, all'insaputa dei genitori. Ipotesi avvalorata dalle analisi effettuate prima del decesso. I medici, infatti, nel disperato tentativo di risalire alla causa del malore che aveva portato la piccola al coma, hanno rivelato nel suo sangue una consistente presenza di metanolo, la sostanza alcolica più semplice quanto altamente tossica, usata appunto nei solventi o nei carburanti. Un particolare che apparentemente non avrebbe legami con la cardiopatia da cui era affetta la ragazzina. Ora il quadro clinico e le ultime ore di vita della bimba verranno approfondite dall'inchiesta della procura. Secondo quanto ricostruito dai genitori, la bambina avrebbe accusato i primi malori il 5 ottobre, quando - in preda a una forte crisi - era stata ricoverata al Pronto soccorso di Matera, la città in cui vive la famiglia. Una situazione subito apparsa “al limite”. Così il 7, due giorni dopo il primo ricovero, lo staff medico ha deciso per il trasporto d'urgenza al Bambin Gesù. Purtroppo, però, neppure a Roma si è riusciti a fare il miracolo. La complessità del quadro clinico aveva spinto i medici a disporre anche l'esame tossicologico per escludere cause estranee di avvelenamento. Ma proprio gli ultimi esami avrebbero confermato il peggio con il metanolo divenuto killer silenzioso della piccola. Malgrado l'attenzione e la speranza dei sanitari, le cure si sono rivelate inefficaci e il cuore della piccina ha smesso di battere giovedì dopo giorni di agonia. Adesso la verità è in mano al pm Maurizio Arcuri che ha ipotizzato l'omicidio colposo. Il magistrato proverà a sciogliere con l'incarico già conferito ai suoi consulenti tutti i dubbi. Gli esperti saranno chiamati a capire come e perché il metanolo sia finito nel sangue della bimba e se questo possa aver provocato l'improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, che l'hanno portata alla morte. Il metanolo è una sostanza altamente tossica utilizzata principalmente come solvente, ma che si può trovare, in piccole dosi, anche nelle merendine: viene infatti spruzzato regolarmente all'interno delle singole confezioni sigillate, allo scopo di evitare lo sviluppo di muffe superficiali assorbendo l'umidità del prodotto. La stessa sostanza si ritrova comunemente in oggetti di uso quotidiano come le lacche, le vernici, i solventi, i detergenti e i liquidi delle fotocopiatrici. I segni e i sintomi dell'intossicazione insorgono dopo un periodo di tempo che oscilla fra 1-2 ore e consistono in dolore addominale, vomito, nausea, cefalea, vertigini, confusione mentale. Dopo 15 ore dall'esposizione possono stato confusionale e segni di edema retinico fino alla cecità, mentre le manifestazioni successive sono causate dalla presenza eccessiva di acido formico nell'organismo, e comprendono acidosi metabolica, coma, erezioni compulsive, convulsioni e morte come nel caso della bimba di Matera. Quella della bimba di Roma non è l'unico caso di intossicazione mortale. di Giuseppe Spatola

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