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Myrta Merlino, intervista a Libero: "Tormento tutti con sms all'alba"

Cristina Agostini
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«Prendere tutto sul serio senza prendersi troppo sul serio». L' autrice della massima è Myrta Merlino, conduttrice de L' Aria che tira, in onda su La7. Un programma nato nel 2011, cresciuto negli anni, fino a raggiungere una media del 6.4% di share. Un punto forte per la rete di Cairo. È soddisfatta? «È il mio grande orgoglio. La mattina era solo chiacchiere e fornelli. Sono partita dal 2%. Ho scommesso su un pubblico che non esisteva e che sono andata a cercare casa per casa». Leggi anche: "Tutti i governi hanno lasciato fare e il Pd...". Feltri demolisce la dem dalla Merlino Negli anni avete allargato le tematiche. «Non esiste l' alto e il basso, ma il linguaggio con cui fai le cose. Parlo di temi spesso difficili, ma amo semplificare per arrivare a tutti. Voglio essere popolare, ma non con i modi del populismo». Il populismo è uno dei mali di questi anni? «Il fallimento altrui è la grande forza dei populisti. Li voglio vedere alla prova dei fatti con soluzioni concrete. Le ricette sbrigative e semplicistiche mi spaventano. Il Paese ha vissuto una profonda crisi, che ha lasciato morti e feriti sul campo...». Il suo parterre è lo specchio del pluralismo. «All' inizio la mia sfida era portare i politici di serie A al mattino. Oggi fortunatamente c' è la fila, è diventato un posto figo in cui andare». I suoi ospiti la temono? «Con gli ospiti sono accogliente, ma sanno che non sono interviste né comode né accomodanti. Faccio le domande, ma non devi temere il colpo basso. L' ospite che freghi non torna più». Qual è il politico meno gestibile? «La gente che si alza e se ne va. Non mi piace perché nella discussione si rimane». La politica italiana è in crisi? «È finito un modo di fare politica e nuove forme di comunicazione hanno trovato un interesse pazzesco. È una fase di transizione. Non sappiamo dove finiremo, l' importante è conservare lo spirito critico». Le liti la infastidiscono? «Non le cerco mai perché sono educata e non mi piacciono le offese personali. Cerco sempre di arginare. Poi, se dicessi che non fanno bene agli ascolti, direi una bugia, ma le soffro, non le amo». E la politica? «Non amo la politica italiana attuale. Sono tutte storie di odio personale e rancore. La politica dovrebbe essere luogo in cui si discutono le idee, non si dovrebbe mai scadere nella cattiveria». Accetterebbe di entrare in politica? «Mai. È un mondo veramente difficile. Sono una persona pacifica, faccio fatica a vivere in guerra». È mai stanca dell' impegno quotidiano? «Tutte le mattine è una gara di atletica leggera. La giornata non finisce mai, sono famosa per mandare messaggini a qualsiasi ora del giorno e della notte. È un lavoro che ti succhia la vita, ma non so se saprei farne a meno». Una vita impegnata, da conciliare con i suoi tre figli. «Sono molto mamma, forse anche troppo. È un paradosso perché vivo col senso di colpa e i miei figli, invece, mi dicono di lasciarli "respirare". Vuol dire che riesco a essere presente nonostante la distanza». La professionalità paga? «Paga, ma per le donne è più difficile. Quando ho cominciato ero una ragazzina e ho vissuto il pregiudizio sulla mia pelle, ma sono tenace e ho costruito. Oggi credo che sia un valore aggiunto: porto la mia maternità, i miei sentimenti, il mio cuore». Rimarrà sempre al mattino o sogna un' altra fascia oraria? «Ci penso. Ne ho anche parlato con il mio direttore di rete (Andrea Salerno, ndr), con il quale stiamo ragionando su molti progetti. Poi, amo la tv in tutte le sue forme, ma vedo anche altre cose nel mio futuro. Non penso che andrò in onda tutti i giorni della mia vita». di Alice Penzavalli

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