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Artisti e detenuti espongono i loro bijoux a Ecomondo

Allo stand del Museo del Riciclo del consorzio Ecolight

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Rimini, 7 nov. - (Adnkronos) - Artisti e detenuti insieme per un progetto di reinserimento sociale dedicato all'arte. A Ecomondo, la fiera in corso a Rimini fino al 10 novembre, il Museo del Riciclo del consorzio Ecolight mette in mostra le opere di artisti del riciclo assieme a quelle del progetto "Raee in Carcere". Da vecchi pc sono nati collier e orecchini; da televisori e computer bracciali e anelli; da bottiglie di plastica preziose spille e da ricercati bottoni dei gemelli. "Sono solamente alcuni esempi di come i rifiuti possono diventare oggetti di design e arte; ma al contempo, questa è l'occasione per stimolare una maggiore sensibilità ambientale ricordando che la buona pratica del riciclo può e deve diventare una forma d'arte quotidiana", spiega Walter Camarda, presidente di Ecolight, il consorzio nazionale che si occupa della gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle pile e degli accumulatori a fine vita. Cinque gli artisti selezionati che espongono le loro creazioni: Maria Chiara Belotti, Ludovica Cirillo, Marta Mongiorgi, Wanda Romano e Cristian Visentin. In più, uno spazio è stato riservato al progetto "Raee in Carcere": lo stand del Museo del Riciclo ospita anche alcuni bijoux realizzati all'interno del laboratorio della cooperativa sociale Gulliver di Forlì dove persone in esecuzione penale sono impegnate nello smontaggio di Raee non pericolosi. Si tratta di un progetto sociale con una spiccata finalità ambientale che è sostenuto dal consorzio Ecolight e attraverso il quale è emersa la creatività di alcuni dei detenuti coinvolti. "Il progetto Museo del Riciclo è nato due anni e mezzo fa con il preciso scopo di dare valore al lavoro dei molti artisti che, utilizzando materiali di scarto, arrivano a realizzare delle opere - prosegue il presidente di Ecolight - E' un modo per stimolare e accrescere la sensibilità sul tema dei rifiuti, in particolare sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche". I Raee infatti rappresentano una delle sfide più interessanti per l'Europa e l'Italia. "Partendo dalla consapevolezza che gli oggetti elettronici caratterizzano quasi ogni momento della nostra vita, diventa quindi necessario raccoglierli e riciclarli non solamente per fornire importanti materie prime seconde, ma anche limitare la dispersione di sostanze inquinanti", continua il direttore generale del consorzio Ecolight, Giancarlo Dezio. Con il laboratorio Raee in carcere, accanto a queste finalità, si aggiunge lo scopo sociale: permettere il reinserimento lavorativo delle persone in esecuzione penale. Il laboratorio di Forlì impegna 5 persone detenute. Complessivamente il laboratorio ha lavorato circa 450 tonnellate di Raee.

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