Campagna Wwf contro la distruzione della foresta amazzonica
Roma, 30 apr. - (Adnkronos) - Negli ultimi 50 anni la grande foresta amazzonica ha perso quasi un quinto della sua superficie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e di tutto il pianeta. Salvare l'Amazzonia dalla deforestazione è una garanzia per tutto il pianeta: quest'immensa foresta, estesa per 6,7 milioni di kmq di foresta, è, infatti, dei più importanti tasselli del complesso sistema climatico globale, capace di immagazzinare 5 volte le attuali emissioni globali di anidride carbonica. Senza uno stop deforestazione entro 25 anni per l'Amazzonia sarà il 'punto di non ritorno', con ripercussioni negative anche in altri angoli del pianeta con riduzione delle produzioni agricole, siccità anche in aree più lontane. Contro la deforestazione il Wwf lancia la campagna "Vuoi che l'Amazzonia sparisca? Aiutaci a salvare l'oasi del Mondo": da domani e fino al 18 maggio, in occasione della Giornata delle Oasi Wwf, sarà possibile contribuire con sms o chiamata da fisso al 45505. Il grande progetto per il "triangolo verde" dell'Amazzonia prevede un'ampia zona di tutela con una gestione sostenibile delle attività economiche per le popolazioni locali lungo il fiume Putumayo al confine di 3 stati, Ecuador, Colombia e Perù. E' il paradiso di delfini rosa, pappagalli, giaguari. Grazie a questo progetto il Wwf potrà impedire il taglio illegale della foresta e sostenere le attività delle numerose popolazioni indigene presenti nell'area. "La foresta amazzonica è il polmone verde del mondo ed è impressionante sapere che ogni anno la deforestazione ne fa sparire una superficie pari a metà Italia - dichiara Marco Mengoni, testimonial della campagna, nello spot che verrà programmato da domani sia nei circuiti cinematografici che televisivi - Questa foresta respira per noi: è grazie a lei se il clima è quello che conosciamo e di cui abbiamo bisogno per poter vivere. E questo non vale solo per le comunità indigene del Rio delle Amazzoni, ma per tutto il pianeta, anche per noi che viviamo in Italia a migliaia di chilometri di distanza". "Ho aderito a questa campagna - continua perché ho capito che la conseguenza della scomparsa di questa riserva di vita, acqua, cibo ed energia è un prezzo che come esseri umani non potremmo proprio sopportare. Per noi perdere la foresta amazzonica significherebbe smettere di respirare, impossibile! Non possiamo proprio permettercelo". Ogni anno, fa sapere Isabella Pratesi, responsabile Conservazione internazionale del Wwf Italia, "sparisce dagli schermi dei satelliti una superficie di foresta Amazzonica pari a circa la metà della superficie italiana. Ne abbiamo già divorato il 20% nel corso di poche generazioni. E' il momento di fare qualcosa per l'Oasi del Pianeta e l'aiuto stavolta può arrivare proprio dalle Oasi Wwf". La Giornata delle Oasi del Wwf Italia è un appuntamento che coinvolge ogni anno migliaia di persone tra visite gratuite ed eventi speciali. Sono circa un centinaio le Oasi del Wwf, per una superficie di circa 35.000 ettari. Nel loro insieme rappresentano i principali ambienti del Paese e sono luoghi di rifugio per specie animali e vegetali rare o a rischio. Il 18 maggio le oasi saranno aperte gratuitamente a tutti e animate da eventi, iniziative, manifestazioni che coinvolgeranno il pubblico, piccolo e grande, urbano o dei centri vicini con visite guidate, giochi didattici, liberazioni di animali curati e pronti a tornare nel loro ambiente, esposizioni di mostre di disegni o fotografiche, momenti culturali, mercatini con prodotti bio, semplici momenti di svago, si svolgeranno durante l'intero arco della domenica. L'evento ha ricevuto il patrocinio del ministero dell'Ambiente e anche quest'anno ha il sostegno di tanti partner e amici, tra cui Unicredit e Auchan. Gran parte del patrimonio naturale tutelato dal Wwf nelle Oasi si è salvato anche grazie all'impegno di soci e semplici sostenitori che hanno aderito alle campagne di raccolta fondi. Di recente il Wwf ha potuto realizzare nuove oasi (Scivu e Santo Stefano in Sardegna, il Bosco Foce Arrone sul litorale romano e Boschi di Marzagaglia in Puglia) ampliato altre, come la Valpredina, vicino Bergamo, o fatto interventi di recupero ambientale come alla Golena Panarella, nel delta padano e lungo il litorale delle Cesine, nel Salento e in Trentino, per la "casa dell'orso.