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Dalle profondità marine allo spazio, sfida alle condizioni più estreme

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Roma, 24 dic. - (AdnKronos) - Esplorazioni e monitoraggi scientifici in condizioni ambientali estreme, che siano le profondità marine o addirittura lo spazio. Perché è proprio da questa sfida che spesso arriva l'ispirazione alla base dell'innovazione. Una sfida raccolta da Tecnomare, società controllata al 100% da Eni Spa, che da anni si occupa di progettazione e di ingegneria a livello internazionale. E se l'obiettivo principale è quello di realizzare sistemi di produzione, trattamento e trasporto di petrolio e gas naturale, sia a terra che offshore, i suoi interessi varcano i confini terrestri per arrivare all'esplorazione spaziale, come dimostra il caso del suo contributo alla missione spaziale Rosetta. Fondata nel 1971 come "Società per lo sviluppo delle tecnologie marine" (di cui Eni possedeva il 25% delle azioni) nell'ambito della Legge 10 ottobre 1968 che istituiva il Fondo Ricerca Applicata gestito dall'Imi (Istituto Mobiliare Italiano), Tecnomare nasce con l'obiettivo di sviluppare attività di ricerca in grado di dare vita a nuove tecniche operative per l'esplorazione delle acque, del fondale e del sottofondo marino. Durante gli anni, si è evoluta tenendo il passo delle nuove sfide di mercato, estendendo la sua presenza anche in Egitto e Kazakhstan, sempre investendo nello sviluppo di competenze ingegneristiche all'avanguardia e di tecnologie innovative.

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