Libero logo

Allarme gas refrigeranti, il trend di emissioni è in costante aumento

Lo rileva il dossier di Legambiente
domenica 22 settembre 2013
Allarme gas refrigeranti, il trend di emissioni è in costante aumento

3' di lettura

Roma, 19 set. - (Adnkronos) - In Italia, nel 2012, si stima siano stati immesse sul mercato circa 10.600 tonnellate di gas refrigeranti e che lo stock ammonti a circa 100mila tonnellate, un quantitativo di gas con un potenziale effetto serra di 250 milioni di tonnellate equivalenti, il 50% circa del totale delle emissioni di gas serra annuali a livello nazionale. Lo rileva il dossier di Legambiente dedicato a "I gas refrigeranti in Italia", presentato oggi a Roma, secondo il quale mentre la maggior parte dei settori industriali riduce il proprio contributo di gas serra, le emissioni dei gas refrigeranti seguono pericolosamente il trend opposto e sono in costante aumento. In Italia l'incremento, per quanto riguarda gli Hcf, negli ultimi 10 anni, rispetto a una diminuzione generale delle emissioni di gas serra del 9%, è addirittura del 341%. Eppure del probblema non si parla molto forse perché Cfc, Hcfc e Hfc, i gas refrigeranti che assicurano il funzionamento di frigoriferi e condizionatori, sono inodori, incolori, non tossici e quindi apparentemente innocui. Se rilasciati in atmosfera, però, intaccano lo strato di ozono o contribuiscono all'effetto serra con effetti che durano centinaia di anni. Un pericoloso inquinamento invisibile. Altro tasto dolente, il controllo e la gestione di queste sostanze e del loro recupero durante gli interventi di manutenzione e nel fine vita degli apparecchi e dei materiali che li contengono. Secondo il dossier Legambiente, l'Italia si colloca ancora agli ultimi posti nella graduatoria europea dei Paesi virtuosi nel recupero dei refrigeranti, come dimostra il confronto fra 10 Paesi europei: Inghilterra, Germania, Norvegia, Francia, Olanda, Repubblica Ceca, Scozia, Italia, Portogallo, Irlanda. In Italia nel 2010 sono state raccolte 265 tonnellate di Cfc, Hcfc e Hfc da rifiuto, 25 in più rispetto al 2009 ma ancora poche rispetto agli altri Paesi Ue. Mentre in Italia infatti in media si raccolgono 4 grammi per abitante, in Germania e Inghilterra se ne raccolgono 23 grammi per abitante. Un fatto grave anche perché, per ragioni climatiche, il nostro Paese è tra i maggiori utilizzatori di gas refrigeranti. L'Unione europea sta lavorando a un nuovo regolamento da approvare nel 2014. Il documento, già in discussione, riguarda la messa al bando degli Hfc e la loro sostituzione con altre sostanze come refrigeranti naturali. "Chiediamo al ministro Orlando e al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani di spingere per un'Europa senza gas climalteranti a partire da quelli usati per la catena del freddo, mettendo al bando i gas sintetici Hfc in ogni settore dove sono presenti le alternative naturali o comunque meno climalteranti". Già oggi nei frigoriferi domestici e dei supermercati, condizionatori, pompe di calore, celle frigo di porti e magazzini, i gas naturali sono un'alternativa praticata. Sono molte le aziende italiane che hanno investito nei nuovi refrigeranti naturali, ma per sviluppare questa economia - secondo Legambiente - è necessario che il nuovo regolamento europeo preveda che alla progressiva diminuzione sul mercato dei gas Hfc si affianchi la messa al bando di questi gas in tutti i settori maturi, per lasciare spazio alle alternative meno impattanti. E poi rafforzare i principio di chi inquina paga anche in questo settore, con un'ecotassa a carico di chi introduce nel mercato gas Hfc. Tasse che potrebbe portare, secondo le stime di Legambiente, nelle casse dello Stato italiano almeno 158 milioni di euro l'anno.