Roma, 10 mag. - (Adnkronos) - Favorire e diffondere la cultura del verde e dell'agricoltura tra i cittadini sia nelle città che nelle aree periurbane, limitare il consumo di territorio, specie agricolo, riqualificare aree degradate, valorizzare le produzioni ortive tipiche e locali spesso in via di estinzione, e migliorare la qualità dell'ambiente. Sono gli obiettivi del Progetto nazionale Orti Urbani che oggi conta quasi 500mila metri quadrati di terreni coltivati nelle città. Visto il crescente diffondersi dell'iniziativa su tutto il territorio nazionale, Anci, Italia Nostra e Res Tipica hanno sottoscritto oggi il rinnovato protocollo d'intesa per la promozione del progetto che prende le mosse da quello del 2008 e si rivolge a tutti coloro che, enti pubblici o privati, possedendo delle aree verdi le vogliano destinare a coltivazione, nel rispetto delle vocazionie della memoria storica dei luoghi. L'iniziativa permette di sottrarre aree verdi all'abusivismo edilizio e alla speculazione riducendo l'inquinamento ambientale e costituisce, con la creazione di orti e con la diffusione di agricoltura di qualità, un modo significativo per riqualificare sia spazi urbani che periurbani, migliorandone il decoro e l'estetica e valorizzando il paesaggio con attività agricole che determinano lo sviluppo di una economia etica a diretto vantaggio delle comunità locali. "Con la sottoscrizione del nuovo protocollo tra Anci e Italia Nostra - dichiara Marco Parini, presidente Italia Nostra onlus - si perfeziona un percorso che ci vede, insieme al ministero per le Politiche Agricole, promotori nei Comuni d'Italia di iniziative destinate alla creazione di orti nelle nostre città. L'operazione Orti urbani è un work in progress, un'iniziativa partita da alcune esperienze che via via si sta diffondendo in città piccole, medie e grandi; un modo per creare verde nelle aree residuali, generare un vero e proprio intervento agricolo alla ricerca di un cibo sano, con l'impegno altrettanto sano del tempo di molti cittadini. La tutela dell'ambiente e del verde urbano si attua anche attraverso questa importantissima azione". "La partecipazione di numerosi comuni, sia di grandi che di medie o piccole dimensioni, in ogni parte di Italia già nella prima fase di attuazione del primo protocollo di intesa del 2008 tra Anci e Italia Nostra - sottolinea Evaristo Petrocchi, promotore responsabile del progetto nazionale 'Orti Urbani' - dimostra che la crescente diffusione del progetto risponde ad una esigenza fortemente sentita dalle comunità di poter disporre di aree urbane o periurbane da destinare a coltivazioni agricole per una migliore vivibilità, socialità e qualità dei luoghi da vivere pur nella diversità dei territori, dei paesaggi e delle colture praticabili". Al progetto "Orti Urbani" hanno già aderito i Comuni di Roma, Perugia, Torino, Genova, Savona, Padova, Ostuni, Favara, Foligno, Bevagna, Amelia, Trevi, Marsciano, Sant'Anatolia di Narco e quanto prima sarà portato all'attenzione della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali. Proposto da Italia Nostra nel 2006, nel tempo il progetto ha raccolto l'adesione dell'Anci - Associazione nazionale dei comuni italiani (con cui nel 2008 è stato stipulato un primo protocollo d'intesa) e del ministero per le Politiche Agricole e Forestali (che nel 2013 ha siglato la propria adesione). Il progetto, che coinvolge tutta l'Italia, dalle grandi metropoli ai piccoli centri, punta a costituire una rete unica di Orti urbani e periurbani accomunati da regole etiche condivise. Tante le città che hanno chiesto di aderire: Foligno progetta un orto di 2mila metri quadrati in una villa storica in centro, Ostuni riqualificherà tutta la cinta muraria con orti terrazzati, Perugia punta sui 5 mila metri quadrati dell'orto-frutteto annesso al convento di San Matteo degli Armeni.