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La rivelazione di Celentano 50 anni dopo: così è nato il ragazzo della via Gluck

Eliana Giusto
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Dopo più di cinquant'anni Adriano Celentano svela come è nata la sua più celebre canzone: Il ragazzo della via Gluck. In una intervista a Repubblica il Molleggiato racconta che prese vita esattamente nel 1942. Allora Celentano era un bambino: "La scintilla fu quando a quattro anni, mentre giocavo nel cortile al 14 di via Gluck, vidi un raggio di sole", spiega: "Iniziai a rotolarmi felice", "avevo i pantaloncini corti tutti sporchi, erano più grandi della mia taglia, forse appartenevano al maggiore dei miei fratelli, Alessandro. Con una bretella giù e l'altra al suo posto, come solo gli scugnizzi sanno indossare. Scalzo. Scarmigliato, con le guance rosse. Mentre mi rotolavo, mi fermai e mi sdraiai a terra con le braccia e le gambe aperte guardando il raggio di sole che illuminava il cortile che a me sembrava bellissimo. M'inchinai e baciai quel raggio. Avvertii, pur essendo così piccolo, quanto ero felice". Celentano si sentiva libero, "libero di correre sui prati. Di sporcarmi, senza temere nulla, protetto da tutta la famiglia e dai miei amici… Anche loro liberi e felici come me di correre sui prati. Poveri, certo, ma bastava stare insieme e condividere quello che c'era. Gente tranquilla che lavorava…". Celentano ricorda di quando "giocavo alla sassaiola, facevo il bagno nel naviglio della Martesana rischiando le botte da mia madre che, avendo paura che annegassi, mi rincorreva con la scopa ma io ero velocissimo e non mi prendeva mai". Ecco, quella fu la scintilla che non mi abbandonò più. Anni dopo Celentano scrisse  Il ragazzo della via Gluck, "ma nel tempo che trascorse non smisi mai di avvertire il pericolo che il mondo stava correndo con la cementificazione selvaggia".

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