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Dritto e Rovescio, Vauro scrive al Brasile: "Voglio incontrarti. Se vuoi, spaccami la faccia"

Davide Locano
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A Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio su Rete 4, la brutale rissa tra Er Brasile e Vauro Senesi, il primo un romano dichiaratamente fascista e il secondo il noto vignettista. "Fascista di m***", urlava Vauro. "Puzzi di vino", replicava il Brasile. Del Debbio è stato costretto a separarli. E ora, sui social, Vauro scrive una lettera aperta al Brasile: "Non ti chiamo Brasile, ma Massimiliano che è il tuo nome", premette. Dunque il vignettista aggiunge: "Svastiche effigi di Mussolini... tutto quello che ti sei tatuato sul corpo rappresenta per me (e non solo per me) orrore, schifo, disprezzo". Eppure poi aggiunge: "Ma ti ho guardato negli occhi e oltre l'odio ho visto solitudine, rancore, disperazione e fragilità". E ancora: "Ho pensato a chi non sfoggia orridi tatuaggi ma si presenta in giacca e cravatta. Ho pensato a quanto sia comodo per loro che ci siano persone come te, per nasconderci dietro il loro cinismo, per scaricarle quando è opportuno e gridare al pazzo fanatico e coprire così le loro responsabilità". Secondo Vauro, er Brasile è un "nemico", ma "un nemico facile grosso, brutto e cattivo. Sei lo spauracchio dei mostri veri, quelli che ti usano". Infine, l'appello del vignettista: "Allora ti dico vediamoci. Potrai spaccarmi la faccia, la tua stazza te lo permette. O potremmo parlare cenando assieme, così poi puzzeremo di vino tutti e due". Dunque, la conclusione: "Questa lettera è pubblica come lo è stato il nostro scontro. Ma il nostro incontro, se vorrai, sarà privato, senza telecamere né conduttori, io e te. Non è una sfida, è un invito", conclude un sorprendente Vauro. Leggi anche: "Mangio i salumi, così...". Salvini, la replica a Vauro

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