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Piero Chiambretti su Vittorio Feltri a Cr4: "Come curerà i vostri problemi d'amore"

Maria Pezzi
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Squadra che vince non cambia, ma si arricchisce. E per la sua Repubblica delle Donne, in onda da domani in prima serata su Rete 4, Piero Chiambretti ha fatto un "mercato" davvero degno di una squadra che punta alla Champions. Chiambretti, il suo marchio CR4 è mutuato da CR7. Si sente un po' anche lei un fuoriclasse? «No, mai! Io mi ritengo una persona fortunata che fa un mestiere che ama e ha trovato un posto dove gli fanno fare quello che vuole. La tv è fatta di tanti linguaggi e io sono convinto che una televisione più competitiva deve essere varia, mentre quella di oggi è spesso monotematica». Quanto è cambiata la tv? «È cambiata tutta e bisogna stare attenti a non perdere di vista le proprie caratteristiche se non si diventa altri, ma non bisogna nemmeno essere ottusi. Prima si sperimentava in toto, oggi si sta fermi. Io vorrei non cambiare nulla per cambiare tutto». Com' è la sua tv? «È una televisione che nasce da degli incubi. Io faccio degli incubi, li scrivo su un foglio, poi qualcuno me li produce». Quindi anche i personaggi che animeranno la sua Repubblica delle Donne sono frutto di un incubo? «Sì, l' incubo più ricorrente è Cristiano Malgioglio, lo sogno almeno una volta al mese». Nel cast c' è anche il nostro direttore. «Feltri farà la posta del cuore. Io giocherò una partita che va dalla lettura di alcune lettere dei telespettatori, alle quali dovrà dare una risposta, a fatti di vita vissuta che possono essere utili per raccontare realtà diverse o simili a quelle che viviamo tutti i giorni e che mostrano un Feltri - speriamo - diverso o che ci giustificano il Feltri dall' ira funesta». Il suo cast è variegato. E non poco. «La Marini è l' ultima diva, non esiste nessuno dello showbiz italiano con le sue misure, la Zanicchi l' abbiamo presa in esclusiva, Malgioglio, come si è definito lui stesso, sarà il mio uccello, Massimo Lopez il presidente della Repubblica delle donne. Con Alfonso Signorini saremo la seconda lettura del Gf: qui dirà quello che non può dire nella sua trasmissione». Un cast stellare, come direbbe la Marini... «Ma è venuto via a poco. Io vorrei far spendere molto di più, perché più spendi e più vali. Ma credo che siamo sotto la media dei programmi di prima serata. Della BBC, però. Scherzi a parte, qualcuno viene per simpatia e per stare in un programma che, sulla carta, è diverso dagli altri. Si cerca di giocare questa carta, quella del cash non ce l' abbiamo». Come definirebbe La Repubblica delle Donne? «Un programma leggero ma non stupido, che vuole parlare di donne, il motore trainante del pianeta. Voglio dare alla trasmissione un senso compiuto di compagnia stabile. Gli ospiti sono la ciliegina sulla torta. Per la prima puntata volevo un ospite che ne valesse due. Ho preso le gemelle Kessler che dialogheranno con Baudo». Rete 4 è molto cresciuta negli ascolti. Quanto ha contribuito a questi risultati? «Sono felice di aver contribuito alla rinascita di una rete che aveva già 40 anni di storia. È un posizionamento importante ed è stato coraggioso reinventare la rete». Anche lei è stato coraggioso a salire sul carro Rete 4. «È proprio quello che mi piace, il coraggio di rischiare. Come ha fatto Celentano. Per quelli che hanno già raggiunto una forte popolarità, un forte successo è più difficile; più sei in alto più hai paura di cadere». Celentano ha fallito... «Io sono sempre dalla parte dei coraggiosi. Se poi i coraggiosi si chiamano Adriano Celentano ancor di più». Da dieci anni è in Mediaset. Sogni? «Ora punto a Confalonieri (ride)». di Silvia Tironi

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