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Il bandito Henry e la Adjani

insieme per girare un film

Carlotta Clerici
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La strana coppia: Frank Henry, ex criminale francese, e la celebre attrice Isabelle Adjani. Lui si è improvvisato regista per un film “sulla polizia, la giustizia e il banditismo” e lei farà parte del cast: sarà una poliziotta. Il film è ancora allo stadio di progetto, ma i protagonisti assicurano: “È questione di finanziamenti, ma si farà”. Il budget previsto è di 7,5 milioni di euro: ci saranno i contributi della rete privata Canal + e della società di produzione Gaumont. Ancora in forse il finanziamento pubblico di Tf1. Henry faceva parte della famosa Gang des postiches (Banda dei mascherati) che all'inizio degli anni Ottanta svaligiava le banche dei quartieri ricchi di Parigi camuffata con parrucche e barbe finte. Ha trascorso 21 anni in carcere prima di scoprirsi scrittore (tra il 2004 e il 2006 ha scritto tre libri, 'Mauvaises nouvelles du milieù, 'Natchave!', 'Neuf en trois onze'. Il film trae lo spunto dal suo primo libro. Tutto è nato grazie all'incontro con Olivier Marchal, un ex poliziotto, divenuto attore e regista, ha spiegato l'ex criminale a Le Monde. Insieme hanno lavorato alla serie tv poliziesca 'Braquò su Canal +. Poi nel 2007 Henry ha conosciuto Franck Chorot, il produttore di Marchal da Gaumont, ed è nata l'idea di un film insieme. “Nel film presento tre mondi – spiega Henry – : la giustizia, totalmente al servizio del potere politico; la polizia al servizio della giustizia, anche quando non dovrebbe; e il banditismo, un mondo dove i gentili non esistono, dove i ragazzi si baciano a mezzogiorno e si uccidono la notte». Negli ultimi cinque anni «smitizzare questo mondo» è stato un pò il suo compito. Assieme alla Adjani e a Marchal, sul set ci sarà anche Simon Abkarian, nei panni del cattivo. “Un amico comune mi ha passato il copione dicendomi che l'autore sarebbe stato felice che lo leggessi – ha raccontato la Adjani – allora l'ho letto, c'era qualcosa che me lo ha fatto piacere subito nella storia, nella trama, nella scrittura, nel desiderio di cinema che l'accompagnava. Non ci conoscevamo ancora Henry ed io, ma l'essenziale era già lì”. Per l'attrice francese “non è importante” il suo passato, la gang, la prigione: “nel momento in cui ha scontato il suo debito con la giustizia, basta. Il resto non mi interessa. Inoltre senza quest'esperienza non ci sarebbe nessun film”.

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