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Giovanni Ciacci racconta il dramma della bulimia: "Quando sono iniziate le abbuffate notturne, il mio inferno"

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Un demone che lo tormenta da una vita intera: la bulimia. E a parlare del suo demone, a 50 anni, è Giovanni Ciacci, opinionista e storico di costume, che intervistato da Chi di Alfonso Signorini ha raccontato quanto questa battaglia col disturbo alimentare sia difficile, tosta, infida. "Ho chiesto aiuto e ora ho perso 25 chili in cinque mesi. Con il mio diabete rischiavo la morte da un momento all'altro", ha spiegato.

 

E ancora, Ciacci aggiunge: "C'è chi lo chiama cancro dell'anima, chi mostro. Io ho smesso di dare un nome a tutto: la più grande fortuna è riconoscere il nemico". Dunque, rivela: "Ho negato per una vita intera, soprattutto a me stesso, il disagio che stavo attraversando". I primi episodi di bulimia risalgono a quando aveva 20 anni, quando ancora su temi del genere l'attenzione era pochissima: "Io me ne sono accorto perché perdevo e riprendevo peso a una velocità spaventosa. Pensavo fosse un problema legato alla tiroide, invece era qualcosa di molto più grande", ha ricordato.

Poi, Giovanni Ciacci parla del vortice autodistruttivo che lo aveva risucchiato: "Sono iniziate le abbuffate notturne, potevo mangiare pizze, scatole di biscotti e vaschette intere di gelato senza saziarmi mai. Non era fame, era vera e propria rabbia. Finita l'abbuffata vomitavo tutto e l'incubo poteva ricominciare da un momento all'altro. Un inferno". Ora, però, le cose sono cambiate. Ha preso coscienza del suo problema, si è rivolto a degli specialisti: "In 5 mesi ho perso quasi 25 chili. La strada è ancora lunga, lo so, ma sono fiducioso. Prima di iniziare questo percorso avevo il diabete alle stelle, rischiavo la morte da un momento all'altro. Il mio colesterolo mi avrebbe permesso di vivere al massimo sei anni", ha concluso Giovanni Ciacci.

 

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