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Festival di Venezia, la guida ai film che non devi perdere

Giorgio Carbone
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Mercoledì 31 parte il Festival di Venezia. O meglio riparte. Perché quelli del 2020 e del 2021 sono stati due festivalini, pesantemente condizionati dalla pandemia. Visti (chi li ha visti) in mascherina. Visti con programmini resi miserelli dalla quasi assenza di grandi appuntamenti (nel 2020, soprattutto la produzione mondiale era vicina allo zero). Visti con pochi vip da vedere perché la maggior parte dei grandi nomi dello schermo proprio non se la sentiva di rischiare il contagio per presenziare a quello che sembrava il requiem non solo dei festival, ma della settima arte tout-court. Quest' anno invece torna il tappeto rosso, spariscono le mascherine (in realtà il consiglio è quello di portarle comunque, ma chi se importa ormai dei consigli?).
Tornano i divi. Cate Blanchett e Catherine Deneuve (Leone d'Oro alla carriera) Timothée Chalamet e Shia LeBoeuf, Isabelle Huppert e Penelope Cruz, Colin Farrell e Florence Pugh (occhio, è stata La tamburina nella serie tv tratta dal romanzo di John Le Carré) Anthony Hopkins e Monica Bellucci, Ana de Armas (ultima Bond Girl e ultimissima Marilyn Monroe), Tilda Swinton e Hugh Jackman, Javier Bardem e Vanessa Kirby (dimenticavamo la madrina che quest' anno sarà Rocio Munoz Morales, partner in cinema e nella vita di Raoul Bova).
E siccome son passati i tempi cupi, è il caso di riprendere una vecchia usanza, quella che adottammo quando il festival era il festival e gli aficionados era il caso di guidarli. Perchè Covid o non Covid Venezia rimane la città più "cara" (cara nel senso di dispendiosa) è quindi era il caso di indicare ai comuni mortali (quelli che non hanno molti soldi e molti soggiorni gratis al Lido) in quali i giorni il Festival era il caso di visitarlo (cioè in quali giorni la Mostra offriva i film e i dividi maggior richiamo).
Il film d'apertura è White noise di Noah Baumbach con la grande Greta Gerwig GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE Due grossi calibri: Tar con Cate Blanchett sulla prima direttice d'orchestra tedesca. Molta attesa anche per Bardo, falsa cronica de una cuentas verdades di Alejandro Inarritu.
VENERDÌ 2 SETTEMBRE Ecco Abel Ferrara che porta Padre Pio (arrivato alla vecchiaia il vecchio reprobo s' è scoperto baciapile) e Bones and all di Luca Guadagnino. Storia d'amore e di cannibalismo con Timothée Chamelet.
SABATO 3 SETTEMBRE La diva della giornata è Isabelle Huppert in La syndacaliste. Ma tutti s' aspettano dal miglior regista argentino Ricardo Darin un j' accuse sulla dittatura degli anni 80 (Argentine 1985) DOMENICA 4 SETTEMBRE L'italiano L'immensità di Emanuele Crialese (esordì con Respiro), saga familiare nella Roma degli anni 70 "abitata" da una travolgente Penelope Cruz. E The whale di Daren Aronofsky . Gli attori sono il redivivo Brendan Fraser e Sadie Sink.
LUNEDÌ 5 SETTEMBRE Al sesto giorno la Mostra spara il suo "pezzo" forse più atteso, Don't worry darling di Olivia Wilde al debutto da regista con Florene Pugh.
Arriva un italiano molto atteso Il signore delle formiche di Gianni Amelio con Elio Germano la storia dello scandalo Braibanti MARTEDÌ 6 SETTEMBRE MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE Grosso calibro in gara è The son con Hugh Jackman e l'indistruttibile Anthony Hopkins (classe 1937) nonchè Laura Dern, Vanessa Kirby.
Arrtiva Ana de Armas che fa Marilyn Monroe in Blonde (produzione Netflix , ma chi ci fa più caso?). Fuori concorso l'ultimo Paolo Virzì con Siccità.
VENERDÌ 9 SETTEMBRE Look at me di Sally Porter con Javier Bardem e Chris Rock, l'italiano Chiara di Susanna Nicchiarelli, un inedito ritratto della santa di Assisi, con Luigi Lo Cascio e Margherita Mazzucco (Elena Greco nella serie tv L'amica geniale) e il francese Les Miens di Roschdy Zem.
SABATO 10 SETTEMBRE Conclusione del festival con premiazione alle 19. L'ultimo film in programma, fuori concorso, è italiano (in parte) The hanging sun di Francesco Carrozzini con Alessandro Borghi e Jessica Brown Findlay. 

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