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Quasi come gli uomini, la tv delle donne antipatiche

Francesca D'Angelo
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Era ora. Finalmente nelle serie tv italiane sono arrivate (possiamo dirlo? Ok, lo diciamo...) le "stronze". Il termine non è elegantissimo, ce ne rendiamo conto, ma ben riassume il fenomeno in corso che vede delle donne assurgere al ruolo di protagoniste assolute senza per questo essere sante, martiri, virtuose, piacevoli, giovanili, piacenti, eroiche e qualsivoglia altro aggettivo edificante vi venga in mente. Fateci caso: in Italia un'anti eroina alla Maleficent non era praticamente pervenuta, come se fosse irrispettoso proporre un immaginario femminile che non incensasse la donna. Negli ultimi tempi, invece, il vento ha finalmente iniziato a cambiare: di emancipazione in emancipazione, si è capito che non c'è nulla di male a raccontare la donna con tutte le sue sfumature e contraddizioni: insomma anche antipatiche.


A fare il grande passo è stata, in primis, la Rai. Già. Il pachidermico servizio pubblico avrà anche le sue pecche, nonché tempi di funzionamento mostruosi, ma in tema di serialità ci ha sempre visto lungo. Non dimentichiamo che è stata per esempio RaiFiction, nell'era di Tinny Andreatta, a sdoganare il racconto al femminile in chiave moderna. Ecco, ora a Viale Mazzini hanno deciso di alzare l'asticella affrancandosi dal modello imperante alla Candy Candy.
 

SCORBUTICA A inaugurare il cambio di passo è stata Imma Tataranni, la cui seconda stagione è in onda ogni giovedì su Rai Uno. Ebbene, la poliziotta interpretata da Vanessa Scalera non è certo un mostro di simpatia. Scorbutica e spigolosa, tende a bistrattare chiunque gli capiti a tiro. Inoltre, se vogliamo dirla tutta, è la prima eroina di mezza età in circolazione, che non abbia un fisico alla Monica Bellucci (ogni riferimento a Lolita Lobosco è puramente casuale). Insomma, è una donna vera e, proprio per questo, è amata tanto da macinare ascolti record. E che dire, inoltre, delle due protagoniste del fenomeno cult L'amica Geniale? Lila e Lenù avranno anche delle vite super interessanti ma, di nuovo, non è che siano proprio due ragazzine spassose. Tra tutte e due, sono delle gigantesche spine nel fianco. Per non parlare della quantità di errori che inanellano: di certo, non sono delle sante. Lavorano molto sulle ombre anche le beniamine del cult Doc. Se infatti il dottor Fanti, alias Luca Argentero, è la quintessenza del buonismo edificante, le donne che gli gravitano attorno non sono altrettanto dolci. Nella seconda stagione, la dottoressa Giulia, interpretata da Matilde Gioli, era di una glaciale acidità: certo, la nostra aveva inanellato un colossale due di picche e poi un lutto micidiale, però il risultato non cambia. Era decisamente fastidiosa. Per non parlare della nuova arrivata, ossia la virologa Tedeschi, o la figlia di Fanti che crea un problema dietro l'altro.
 

ANNI LUCE Grazie ai successi Rai, sono seguite a ruota anche le altre reti. Per esempio su SkyCinema tiene banco il caso Petra: una serie gialla che vede Paola Cortellesi nei panni di una poliziotta anni luce lontana dai personaggi di commedia che l'attrice è solita interpretare. Un po' come Imma, Petra è spiacevole e non si sforza di essere gentile con il prossimo. In più, non cerca nemmeno l'amore. Infine, spicca il nuovo progetto Sky Original Beata te: protagonista una single che, alla proposta dell'Angelo di restare incinta, risponde: «Ci devo pensare». Al di là del poco felice parallelismo con la Madonna, si tratta comunque di una rivoluzione copernicana perché, ancora oggi, la donna è prima di tutto madre. La serie, liberamente ispirata all'opera teatrale Farsi Fuori di Luisa Meroni, ha per protagonista Serena Rossi. Finalmente dunque le donne sono libere di essere se stesse: non più sante subito, ma imperfette quanto basta per risultare reali. E questa è la vera emancipazione. 

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