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Fabio Fazio, ecco quanto ci è costato in 5 anni

Daniele Priori
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Fabio Fazio trasloca ufficialmente sul Nove. L’annuncio ufficiale, in realtà ampiamente preannunciato già sui giornali di sabato, è arrivato ieri nel giorno del Signore e in quello, da vent’anni, di Che tempo che fa, con un comunicato diffuso proprio da Discovery. «Non tutti i protagonisti sono dati per tutte le narrazioni, me ne sono reso conto. E quindi continuo a fare serenamente il mio lavoro altrove, che è quello che ho sempre fatto in questi 40 anni», ha dichiarato in serata Fazio presentando la puntata di Che tempo che fa (in onda per altre tre domeniche) al Tg3. Reazioni alquanto sarcastiche sono giunte, già dal mattino, dal centrodestra con due pezzi da 90 di governo e maggioranza come il leader della Lega, Matteo Salvini e il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.

SALUTI
«Belli ciao» ha twittato il leghista con una manina messa lì a salutare. Più articolato ma non meno tagliente il commento del senatore di Forza Italia ed ex ministro delle Poste che ha provocatoriamente invitato la Rai a coprire lo spazio che a fine stagione sarà lasciato libero da Fazio con tre ore di silenzio. «Se poi Fazio dovesse decidere, come si legge, di passare a un'altra emittente, come potrebbe mai la Rai sostituirlo?», Si chiede ironicamente Gasparri. L’accordo Fazio-Discovery sarà di quattro anni. Inizio delle nuove trasmissioni in autunno. Nelle prossime settimane saranno annunciati i progetti e il ruolo che il conduttore avrà nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros. Discovery. Considerando il fatto che, nell’ultimo lustro, Che tempo che fa è costato alla Rai quasi 100 milioni di euro (tutti ripagati dalla pubblicità, hanno sempre precisato tanto Fazio quanto la Rai), vien da fare sinceri auguri al nuovo editore. Anche perché l’unico precedente di Fabio Fazio, (il cui attuale stipendio è di 2 milioni 240mila euro l’anno) lontano dalla Rai è particolarmente allarmante.

Nel 2001, infatti, all’alba de La7, allora di proprietà Telecom, a don Fabio fu affidato un programma (che ricorda forse solo lui) dal titolo Fab show che verrà sospeso dopo appena tre mesi, fruttatogli però l'incredibile cifra, tra buonuscita e penali, di 28 miliardi di lire. L’ultima buona azione della vecchia moneta, insomma. Poi il ritorno in Rai e la pioggia di euro che nelle prime stagioni di Che tempo che fa, come denunciò l’ex ministro Brunetta, portavano nelle tasche di Fazio ben 5 milioni di euro a stagione. Quindi, dopo due decenni da nababbo, la decisione di Fazio di lasciare la Rai che arriva, va detto, in realtà addirittura prima del cambio effettivo dei vertici di viale Mazzini. E al termine di una trattativa nella quale si chiedeva un ridimensionamento dei costi non accettato dalla produzione di Fazio in mano a una società, L’OFFicina compartecipata al 50% dallo stesso Fazio e per l’altra metà da Magnolia. Impresa dalla quale sono stati ridistribuiti negli ultimi anni utili per decine di milioni di euro.

LE NOMINE
Il prossimo Consiglio di amministrazione della Rai, dopo la nomina di Roberto Sergio nuovo amministratore delegato, prevista per oggi, si riunirà infatti il 18 maggio e solo allora procederà a comporre lo scacchiere delle nomine e dei palinsesti che dovrebbe vedere confermati Report, come l’approfondimento domenicale di Lucia Annunziata e pare addirittura lo spazio di Marco Damilano, tutti su RaiTre. Mentre il nodo Insegno potrebbe sciogliersi con l’approdo del comico e grande doppiatore alla conduzione de L’eredità, al posto di Flavio Insinna. Altro arrivo atteso, forse ancora su RaiTre, quello di Luca Barbareschi con un suo programma. Mentre sulle poltrone dei direttori dei tg il bolero girerebbe dalla parte di Gianmarco Chiocci pronto ad approdare dall’Adn Kronos al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2 e Mario Orfeo confermato al Tg3 ma con la partenza di Andrea Vianello per San Marino, alla guida della Rai del Titano, e il ritorno di Francesco Pionati alla guida di RadioRai e dell’ex direttore del Tg1 Carboni, vicino a M5S, ben accreditato si dice per RaiNews.

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