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Francesco Nuti, la tragica verità di Cecchi Gori: "Ci rimase male. E gli risultò fatale"

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Nell'estate del 1994 Francesco Nuti era l'attore che tutti volevano incontrare. Nel pieno del successo e in lotta con i suoi fantasmi, si era rifugiato sulla Sila per un mese buono, il tanto che serviva per chiudere le riprese del suo film più difficile "Occhiopinocchio", un omaggio alla favola di Collodi, la Moby Dick di tutti gli autori toscani. Cecchi Gori, il produttore, gli aveva imposto tempi ristrettissimi e pochi margini di errore. Risalirebbe a quel periodo la batosta sentimentale che, secondo quanto rivela lo stesso Vittorio Cecchi Gori ai microfoni di Rai Radio2, mise in ginocchio Francesco Nuti. "Lui ha avuto una delusione sentimentale che forse ha creato le premesse di quello che è successo", ha detto a Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio nel corso della trasmissione "I Lunatici". 

 

 

"Rimase male da questa delusione sentimentale, iniziò a bere e il bere gli è stato fatale", puntualizza Cecchi Gori. "Io gli volevo bene, lo volevo anche aiutare, ma non è facile se non trovi la forza da solo di correggerti". Quanto al film, il produttore spiega che "'Occhiopinocchio' costava troppo e non finiva mai. Poi siamo riusciti a finirlo ma si vedeva che aveva qualche lacuna. Nuti era un grande attore, avrebbe potuto dare ancora molto". "La sua morte fisica", conclude Cecchi Gori, "ci ricorda ancora di più quello che è stato. Non è stato sottovalutato, è uscito dai giochi troppo presto". 

 

 

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