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Polanski alla riscossa: "A 90 anni faccio quello che mi pare"

Annamaria Piacentini
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Festival del cinema. “The Palace”, è il film fuori concorso di Roman Polanski, prodotto  anche da Luca Barbareschi con Rai Cinema. Una commedia grottesca e originale che porta lo spettatore  in  nel gran hotel- Palace di Cstaad realmente esistente  nell'esclusiva località svizzera   nella notte di Capodanno  nel 2000. A fine proiezione ci sono stati  tre minuti di applausi per  un gruppo ben selezionato di attori, tra cui spicca per bellezza e savoir faire Fanny Ardant. Il regista polacco, (emigrato in America) e  vincitore del premio Oscar  nel 2022 per l'indimenticabile “Il pianista” interpretato  da Adrien Brody, giunto al'età di 90 si mette in gioco con una commedia bizzarra in cui i ricchi e nobili clienti dell'albergo,  si scontrano con il mondo proletario formato dallo staff. Equivoci, amori, morti improvvise , amanti e mogli bruttine e stagionate, ma orgogliose di indossare tantissimi gioielli, regali delle molte scappatelle dei loro mariti fedifraghi.  E per finire, un cane e un pinguino che diventano amanti allo  coccare della mezzanotte. Il regista ha inviato un messaggio alla stampa: “Da tempo avevo voglia fare questo film, ma lo rimandavo in continuazione, ora  all' alba dei miei 90 anni ho deciso di raccontare questa storia, perchè mi sono detto che me lo potevo permettere.  Avevano parlato di molte chimere. Un esempio? E' che  avrebbero inventato una medicina capace di curare molte malattie. E c,he il terrorismo era praticamente scomparso.” Nel film, aggiunge Polanski c'è un video dove Putin appena eletto presidente assicura: “In futuro, ci saranno prosperità e libertà e nuove leggi sulla giustizia”. Nessuno aveva fatto attenzione al Corvo nero delle Alpi , prosegue il registae “era volato via dall'Oceano Atlantico e nel 2001 è atterrato con gran rumore nel cuore di New York City (sulle Torri Gemelle). Ma chi racconta Roman Polasnki è Fanny Ardant, Musa di Zeffirelli in ”Callas Forever”.

Signora Ardant , come giudica il regista Polanski?

“ Ho una visione pessimistica del mondo , ma non dell'uomo, perchè la libertà di un essere umano è imbattibile”.

Cosa detesta?

“La cupidicia, il volere sempre di più, l'unica cosa che oggi la gente ama sono solo i soldi. “

Però oggi le donne vincono anche da sole...e senza soldi. E' d'accordo?

“Se uno guarda la letteratura le donne, specie in Francia, sono libere da pregiudizi e capaci di prendere decisioni importanti. E non parlo solo in politica”.

Anche nel cinema ha avuto ruoli forti, quante donne ha interpretato?

“Tante, e le ho amate tutte. Sono sempre stata innamorata di personaggi come Medea, Donne che non piacevano agli uomini”.

Che tipo era Polanski sul set?

“Parte dal punto di vista che sei intelligente e si butta nel gioco. Conoscevo bene il suo modo di girare, :era categorico. Sul set sapeva fare tutto; dall'elettricista all'operatore. Era lui che dirigeva ogni cosa.. Ancora oggi è è uno che sa affrontare il mondo”. 

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