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Antonio Albanese si racconta: "Ecco il mio cento domeniche"

Annamaria Piacentini
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“Perchè mi sono fidato? Siete dei criminali e dei vigliacchi”, grida Antonio all'interno di una banca.dove ha perso  i  risparmi di una vita.  Ex operaio di un cantiere nautico, è un uomo semplice, buono e stimato da tutti. Gioca a bocce con gli amici, vive con l'anziana madre ed è convinto  di essere un uomo fortunato. Separato dalla moglie con cui ha mantenuto un rapporto di amicizia , ha una storia di sesso  con una signora “bene” che si diverte a letto, ma che continua  a ricordargli:  “dobbiamo stare attenti perchè sono una donna sposata “. La gioia della sua vita è Emilia, la figlia che ama e per cui farebbe qualsiasi cosa  pur di  vederla felice. . E quel giorno arriva quando  gli annuncia che ha deciso di sposare  l'attuale fidanzato. Antonio impazzisce dalla gioia  e si offre di pensare a tutto; cerimonia, macchina per la sposa, ricevimento e bomboniere: questo spetta al padre, sottolinea., devo farlo io”. Passa in banca e chiede di poter ritirare parte dei suoi soldi, ma il direttore, in modo sibillino gli consiglia di fare un prestito di 30mila euro:  sarebbe un peccato toccare gli investimenti che abbiamo fatto per lei”,chiarisce.  Ma quali investimenti, Antonio non ci ha neanche mai pensato.  C'è però  chi lo avverte: i suoi risparmi non ci sono più, la banca è fallita. Prima che ciò accadesse, hanno fatto prelevare il denaro  solo ai grandi correntisti. insomma: uomini di serie A e di serie B:  che vergogna!

Albanese, come considera Antonio?
“La rappresentazione di un'ingiustizia. Conoscendo le mie origini semplici, abbiamo studiato questo dramma, e ci siamo resi conto che questa storia così reale, è di una crudeltà incredibile. “

Nel film racconta che alcuni  funzionari di banca sottraevano e decidevano come investire il denaro in azioni, poi fallite. 
“ Ci sono banche molto serie, ma io parlo di altro.  Questa storia è accaduta in varie regioni.e a salvare vite umane è stata una psicologa. Il dato interessante del film era di raccontare  la fine di un mondo e di come può affrontare un uomo solo  questa solitudine profonda”.

Ha ottenuto applausi per qualche minuto quando nel film  ha gridato: siete dei criminali!
“E' stata una scena molto dolorosa da qui è partita l'alterazione e  l'urlo forte, deciso  di Antonio. In situazioni simili, dove un uomo ha lavorato una vita intera per mettere da parte i suoi risparmi  ci sono persone che hanno provato dolori immensi, e si sono vergognati  anche verso le proprie famiglie, a tal punto  da non uscire più di casa. E senza nessuna colpa”.

Il tema è molto delicato, lo considera un film di denuncia?
“Parlo  come sempre di rispetto e verità, solo questo può salvare tutto. La malvagità può provocare la depressione e Antonio, alla fine si da tutte le colpe. Gli uomini semplici si sentono isolati perchè vengono definiti gli ultimi. Non si deve più ripetere questo tipo di selezione: dov'è il colpevole? siamo nel 2023 !

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