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Moana Pozzi, "maledetto quel giorno": la rivelazione della mamma

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"Maledetto il giorno in cui l'ha incontrato". Rosanna Alloisio, 82 anni, è la mamma di Moana Pozzi. E ancora oggi ricorda l'ingresso nella vita della figlia di Riccardo Schicchi, il regista che la introdusse nel mondo del cinema a luci rosse trasformandola nella prima vera regina "proibita", la più desiderata dagli italiani negli anni 80, come il momento in cui tutto è precipitato. 

"Le ripetevo: “Non spogliarti, non li fare quei brutti film", ammette in una lunga e toccante intervista al Corriere della Sera. Moana, scomparsa nel 1994 a soli 33 anni per un fulminante tumore al fegato, le rispondeva: "Mammina, non ti arrabbiare, tanto lo so che mi vuoi bene lo stesso. In fondo non piacciono nemmeno a me". "Non devo perdonarla di niente - spiega ora sua mamma -, quello spetta solo a nostro Signore".

Da piccola era "una bambina tranquilla, curiosa. Amava tutti gli animaletti". Da grandicella "giocava solo con la Barbie. O con il Lego. A scuola era una meraviglia, imparò subito a leggere e scrivere. La sorella Tamiko è diversa, come la notte dal giorno". Mai capricciosa, "buona, giudiziosa, dove la mettevi stava". Una educazione dalle Orsoline, una passione per la musica, il tennis, le immersioni in mare. "A 16 anni aveva già il corpo da donna, alta un metro e 78, prosperosa, non metteva minigonne o scollature, però attirava i ragazzi". Il papà ricercatore nucleare lavorava in giro per il mondo, a crescerla c'era la mamma. "Quando andava in balera stavo sveglia finché non rientrava, ma droghe non ne ha mai prese, non fumava e nemmeno beveva".

A 18 anni esplode la sua passione per la recitazione, Moana si trasferisce a Roma. Cominciò a posare come modella per i pittori, qualche particina in tv e al cinema. "Non so come o dove, un giorno purtroppo incontrò quello Schicchi. Ed entrò in quel mondo orribile". "Perché lo fai? Non ti rendi conto, finirai nel baratro", le diceva la mamma. Risposta: "Non ti preoccupare, mamma, poi smetto", forse non ha fatto in tempo. Era felice, la giovane Pozzi? "Non lo so. Con i primi soldi comprò un piccolo appartamento dietro San Pietro, con un terrazzo pieno di fiori. E un attico sulla Cassia, pareva la casa di una principessa. Andavamo a pregare sulla tomba di Papa Roncalli, il suo preferito. Era molto religiosa". "Sono diversa da come pensi tu. Ma resto sempre la tua Moana", la rassicurava. La mamma non ha mai visto un film della figlia, ma sapeva benissimo della relazione clandestina con Bettino Craxi: "Non erano solo amici. Lui non mi piaceva. 'Come fai a stare con quel vecchiaccio?', 'È intelligente, gentile, si prende cura di me'. Cercava la figura paterna che non ha avuto".

A un certo punto si parlò di un suo figlio segreto, Simone. Tutto finto, secondo la mamma. Poi arrivò il marito, Antonio Di Ciesco. "Matrimonio a Las Vegas, con una pergamena a fiorellini. Un nullafacente, le faceva da autista. Si strafogava di ostriche con i soldi di mia figlia. Ha aspettato che morisse per registrarlo, lei lo avrebbe ucciso. Sul certificato di morte c’era scritto 'nubile'". Moana, concluda la mamma, affranta, era "una ragazza fuori dal comune, un enigma. Faceva del bene pure ai sassi. Leggeva tanto, amava i classici, poi non so cosa è successo. Ancora oggi mi chiedo dove ho sbagliato, me ne faccio una colpa". 

 

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