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Gingers Snaps e Jennifer's body: l'horror che racconta le donne ferite e che corre in soccorso degli uomini

Marco Petrelli
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Salvo rare eccezioni come l’emozionante (ed epico) Comandante di De Angelis, il cinema nostrano è molto orientato sulle tematiche sociali vuoi per l’assenza dei grandi budget a disposizione dei cineasti d’oltre Oceano, vuoi per un imprinting politico che risale alla Contestazione e che non si è mai esaurito.

Ma il “sociale” deve essere per forza espresso in trame drammatiche, scontate talvolta con commedie amare? Anzi, solo amare...Per esempio, perché il sociale non può assumere toni... come dire? Goth!?

Fra la metà degli Anni Ottanta e la prima decade dei Duemila Hollywood ha prodotto decine di pellicole del genere teen horror: ragazzi di tutti i giorni alle prese loro malgrado con un paranormale, metafora gotica dei tanti problemi che affliggevano (ed affliggono) gli adolescenti.

La necessità di essere creduti, di sapersi mostrare responsabili affrontando un pericolo collettivo in una società concentrata su se stessa e che li vede come eterni sognatori e fonte di guai: Charlie Brewster in Fright Night, Buffy Summers in Buffy l’Ammazzavampiri, Alex Browning in Final Destination e altri.

Due in particolare centrarono il segno, finendo per diventare negli anni film di culto: Gingers Snaps e Jennifer’s Body, distanti fra loro una decade eppure simili nella trama tanto che alcuni fan sostengono che Gingers Snaps di John Fawcett abbia molto influenzato il film di Karyn Kusama.

Senza spoilerare troppo (guardateli, ne vale la pena), i protagonisti interpretati da Kathrine Isabelle e Megan Fox toccano tutte quelle tematiche che quindici anni dopo avrebbero fortemente influenzato la cinematografia mondiale.

Azzannato, sarebbe forse più corretto dire: licantropo la prima, demone assetato di sangue la seconda immerse in atmosfere da incubo, con trame avvincenti dominate da gore ed un ritmo narrativo incalzante.Queste le pellicole di Fawcett e di Kusama, che non scadono mai nel banale e nel politicamente corretto. Anzi, il politically correct è letteralmente sbranato.

Ginger (Isabelle) e Jennifer (Fox) sono adolescenti agli antipodi: la prima introversa, poco curata, emarginata ed ossessionata dalla morte; la seconda una vera bomba sexy, desiderata, un po' superficiale e capricciosa. Al loro fianco una sorella ed un’amica del cuore testimoni inorriditi della profonda trasformazione che investe le due ragazze… e destinate a segnare il loro futuro e quello delle persone cui vogliono bene.

Sessualità, rapporto con i ragazzi di adolescenti in bilico fra la scoperta del proprio corpo alle prime mestruazioni, all’innamoramento, alla perdita dell’innocenza con la persona sbagliata che, nel caso di Jennifer, si traduce in una violenza di gruppo che termina con l’assassinio.

Cattiverie del mondo declinate e rivisitate in chiave horror: le conseguenze finiscono per travolgere tanto i colpevoli quanto gli innocenti, confondendo lo spettatore su chi sia davvero il mostro: se la società perversa intorono a  Ginger e Jennifer oppure Ginger e Jennifer. A riportare giustizia ed equilibrio la sorella e l’amica, costrette a colpire al cuore le persone che hanno più amato per evitare altro dolore, pur sapendo che nessuno riconoscerà mai il loro sacrificio. 

Ginger Snaps e Jennifer’s Body sono due film diversamente femministi. L’allegoria di ciò che una ragazza può subire dal mondo che la circonda, offesa direttamente o indirettamente dall’avidità e dalla stupidità di alcuni uomini e, accecate dalla rabbia, incapaci di cogliere il bene nelle persone a loro più vicine ed in altri uomini: Sam che cerca di aiutare Ginger e la sorella Brigitte e Chip.

Il teen horror ha sempre avuto una forte connotazione femminile. D’altronde è il genere che esalta l’icona della final girl nata in pietre miliari della storia del cinema quali Non aprite quella porta, Halloween e Nightmare. Tuttavia, accanto ad ogni final girl c’è un personaggio maschile, poco principe azzurro e più fratello maggiore, su cui la protagonista può sempre contare. Un esempio, il compianto Linus di Scream che, sopravvissuto a quattro capitoli della saga, finisce ammazzato nel quinto.

La cronaca insegna che la realtà può superare la finzione. Nel caso del teen horror, è giusto dirlo, la finzione restituisce giustizia e verità a due generi umani, maschio e femmina, che oggi sembra si voglia a tutti i costi portare sull’orlo di una guerra.

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